Dipendenti comunali precari, i sindacati proclamano lo stato d’agitazione

17 febbraio 2015 | 00:15
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Dipendenti comunali precari, i sindacati proclamano lo stato d’agitazione

Ghezzi: “Gli oltre 100 precari lavorano in un ambiente altamente stressate, si sentono minacciati da un’Amministrazione che non li vuole e che sceglie di non utilizzarli” 

Il Faro on line – In merito alla polemica sorta riguardo al problema dei dipendenti comunali a tempo determinato con contratto in scadenza, interviene Gianluca Ghezzi della Uil Fpl: “A seguito dell’ultima riunione tenutasi tra le OO.SS. e il personale a tempo determinato, visto il silenzio dell’amministrazione, si è giunti alla proclamazione dello stato di agitazione del personale a tempo determinato, nella speranza di un proficuo incontro in sede di conciliazione innanzi al prefetto. Questa Organizzazione Sindacale così come anche richiesto dai partecipanti, è pronta a sostenere nei modi dovuti il riconoscimento del diritto al lavoro. Il personale precario ad oggi, pur continuando a svolgere il lavoro ad alti livelli, è sottoposto a un notevole stress dovuto alla prossima scadenza del contratto.” 

“Ricordiamo – continua Ghezzi – che sono vincitori di concorso e assunti a tempo indeterminato; il silenzio, la mancanza della certezza di almeno la proroga del contratto e l’atteggiamento dell’amministrazione fa sì che gli oltre 100 precari lavorino in un ambiente altamente stressate, si sentano minacciati da una gestione che non li vuole e che potrebbe utilizzarli ma sceglie di non farlo. Aggiungo una mia personale opinione da cittadino e contribuente del Comune di Pomezia, permettendomi, mi si consenta, una licenza dal ruolo di rappresentante sindacale. In una normale gestione di un Ente questo sarebbe il normale amministrare, come si vede anche in altri comuni (ausiliari del traffico, associazioni di Protezione civile, ditte esterne, ecc..), se non fosse che i dipendenti comunali a tempo determinato sono divenuti un bene per il Comune di Pomezia che ha investito anche nella loro formazione, che già sono inclusi da anni nel bilancio Comunale, perciò non porterebbero alcun aggravio, diversamente dalle ditte esterne che percepiscono un agio, sottraendo liquidi alle casse comunale più volte messe alla prova.” 

“Dopo aver atteso svariati mesi e sollecitato a più riprese l’Amministrazione Comunale di Pomezia ad intraprendere un percorso- anche a livello interistituzionale e con la partecipazione delle OO.SS. firmatarie del CCNL – finalizzato a ricercare adeguate soluzioni anche in termini di proroga dei contratti in essere, per gli oltre 100 lavoratori assunti a tempo determinato nel Comune, la o.s. prende atto che a tutt’oggi nulla è stato fatto per avviare concretamente quanto richiesto. Si riporta uno stralcio della nota ultimativa, per l’avvio di un proficuo confronto, inviata al Sindaco e alla Dirigenza in data 13 gennaio u.s. cui non si è avuto alcun riscontro tangibile.”

“Le ultime vicende che hanno interessato i lavoratori del Comune di Pomezia, vincitori di concorso e attualmente assunti a tempo determinato – continua il comunicato sindacale – necessitano di un’attenta valutazione che provi a coinvolgere i soggetti interessati, si citano solo a titolo esemplificativo: sentenze del Giudice del Lavoro emesse dal Tribunaledi Velletri, parere della Funzione Pubblica e richiesta di parere alla Corte dei Conti, imminente scadenza dei contratti a tempo determinato, il quadro normativo in continua evoluzione (Legge n. 190 del 23 dicembre 2014 -Legge Finanzia 2015, Decreto Mille proroghe in via di conversione) e le vicende che riguardano i lavoratori delle ex Province in attesa di collocazione presso i vari enti dello Stato. Da questo quadro di complessità risulta sempre più urgente avviare un confronto conl’Amministrazione Comunale al fine di individuare una soluzione che possa permettere di mantenere gli attuali livelli occupazionali e garantire gli stessi standard qualitativi sul fronte dei servizi offerti alla cittadinanza da parte degli uffici comunali.”

“Ci sembra doveroso evitare un possibile dramma umano e sociale – afferma Ghezzi – che si sta profilando, dove oltre 100 famiglie rischiano di rimanere prive di una fonte di sostentamento, con tutte le conseguenze personali e socialiche ne derivano.E’ quanto meno doveroso per degli Attori Istituzionali (Amministrazione Comunale da una parte e Organizzazioni Sindacali dall’altro), nel rispetto reciproco dei ruoli e delle competenze, provare a sedersi ad un tavolo per avviare una discussione fattiva che possa, alla luce e nei limiti previsti della normativa vigente nonché della documentazione in possesso delle parti, giungere ad un accordo per la proroga dei contratti attualmente in essere per un periodo ragionevolmente lungo (36 mesi) tale da garantire la tranquillità deilavoratori e la stabilità della macchina amministrativa. In più occasioni, il Sindaco a mezzo gli organi di stampa ha ribadito la volontà di trovare la soluzione: ebbene, è giunto il momento di confrontarsi con i Sindacati e con i lavoratori per dare seguito alla parole. Ora,urgono i fatti. Le scriventi OO.SS. pertanto attendono un suo riscontro attraverso una prima convocazione entro la data del 26 gennaio p.v…”

“Giova rammentare per l’ennesima volta  – conclude il comunicato – che gli stessi lavoratori sono vincitori di concorsi pubblici a tempo indeterminato espletato nel 2012 e che contribuiscono in materia determinante almantenimento dei servizi pubblici anche a rilevanza costituzionale. Inoltre nel corso del precedente tentativo espletato (peraltro con esito negativo) nella primavera del 2014 lo stesso Sindaco di fronte al Vice-Prefetto sfociato in uno sciopero in data 15 aprile, aveva assicurato l’avvio di un percorso condiviso per individuare possibili soluzioni, cosa ripetiamo che non è mai avvenuta. Tutto ciò premesso e considerato il mandato assunto dall’assemblea dei lavoratori a tempo determinato a suo tempo svolta a Pomezia nel giorno 13 gennaio u.s. la UIL FPL indice lo stato agitazione personale a tempo determinato. In ragione della gravità della vicenda si richiede l’espletamento di un ulteriore tentativo di conciliazione da parte degli organi di Governo territoriali ai sensi della vigente normativa (ccnq del19.9.2002) per consentire l’avvio di un proficuo confronto finalizzato ad individuare soluzioni adeguate alla complessità della vicenda.”