Poste Italiane, un’azienda in rosa

8 marzo 2015 | 06:00
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Poste Italiane, un’azienda in rosa

Nel Comune, il 60% del personale che opera negli uffici postali è donna

Il Faro on line – Poste Italiane è un’azienda “in rosa”. Ad oggi, infatti, l’azienda rappresenta una delle realtà con la più alta percentuale di occupate in Italia, non solo in termini assoluti (73mila donne, il 53% dell’intero personale) ma anche nei ruoli dirigenziali (il 47% del personale con funzione di quadro). A Civitavecchia la percentuale di donne che lavorano presso gli uffici postali sono superiori alla media nazionale. Il numero in assoluto del personale femminile è infatti 58, pari al 60% delle risorse applicate. Qui, la presenza femminile si distribuisce in modo equilibrato anche rispetto ai ruoli aziendali, basti pensare che su un totale di 5 uffici postali, 3 sono diretti da una donna. 

Ottima la percentuale di personale femminile anche nel Centro di Recapito di via Giordano Bruno, dove le addette al recapito, che superano il 40% dell’organico, contribuiscono quotidianamente a consegnare la corrispondenza a 7.020 civici, di cui oltre 22mila famiglie e 1.700 attività commerciali. A Civitavecchia è operativo anche il postino telematico, il quale con i suoi servizi sta contribuendo a rivoluzionare il sistema di recapito della corrispondenza portando a domicilio un nutrito menù di servizi postali e finanziari. I cittadini hanno quindi la possibilità di pagare da casa direttamente al portalettere i principali bollettini di conto corrente ed effettuare le ricariche telefoniche e Postepay. Per prenotare la visita a domicilio del “postino telematico” è sufficiente chiamare il numero gratuito 803.160 o visitare il sito www.poste.it.

Donna è anche la ‘postina telematica’ Silvia Colabono, che grazie al palmare, la stampante e il pos, oltre alla corrispondenza, recapita direttamente presso il domicilio dei cittadini di Civitavecchia servizi tradizionalmente offerti dall’ufficio postale. Silvia Colabono, 43 anni, ha iniziato a lavorare in Poste Italiane nel 2005 come portalettere prima a Roma e poi a Civitavecchia e, da qualche anno, svolge il servizio di recapito utilizzando le dotazioni tecnologiche in uso ai postini telematici. 

Ci può raccontare come si è evoluta l’attività del portalettere e come ha affrontato il cambiamento? 
“Sono stata felice di avere iniziato ad utilizzare il palmare, la stampante e il pos nella mia attività in quanto ciò ha comportato diversi vantaggi. Infatti, oltre alla possibilità di rappresentare un vero e proprio ufficio postale itinerante che, su richiesta della clientela, porta i principali servizi a domicilio, ho apprezzato l’avvento della tecnologia che ha facilitato e velocizzato l’attività di consegna della corrispondenza in quanto non dovendo più provvedere alla compilazione manuale dei documenti cartacei si sono potuti ottimizzare i tempi di lavorazione e di recapito dei servizi; la clientela è molto soddisfatta sotto questo aspetto”. 

Come si trova con i colleghi uomini che svolgono la sua stessa attività? 
“Mi trovo molto bene perché i colleghi uomini sono collaborativi e protettivi con noi donne, anche se sappiamo camminare con le nostre gambe ed essere autonome al 100% avendo acquisito la giusta competenza e professionalità”.

Il fatto di essere donna comporta un valore aggiunto nello svolgimento del suo lavoro? Ha riscontrato dei punti di forza nella relazione con la clientela?
“In base alla mia personale esperienza ho potuto riscontrare che spesso si instaura con i cittadini una forte empatia che nasce dalla fiducia e dalla stima nei confronti dell’Azienda che rappresentiamo e dall’immagine familiare che ne scaturisce. Il fatto di essere donna apporta un valore aggiunto dal punto di vista qualitativo per la particolare attitudine ai rapporti interpersonali tanto che non mancano episodi in cui la clientela ci considera come il primo interlocutore aziendale chiedendoci informazioni e notizie a 360° su tutta la vasta gamma dei prodotti e servizi di Poste Italiane, al di là di quelli erogati dai postini telematici”.

Conserva un ricordo particolare della sua decennale esperienza lavorativa che custodisce con affetto?
“Quando lavoravo a Roma come portalettere di prima mattina, tutti i giorni, mi aspettava un vecchietto, di 95 anni, di uno stabile per sincerarsi che consegnassi la corrispondenza a tutti i destinatari presenti in indirizzo. Qualche tempo dopo avere fatto la mia conoscenza, il vecchietto ha continuato quotidianamente ad aspettare il mio arrivo, non solo per la consegna della posta ma anche per scambiare velocemente due chiacchiere e raccontarmi qualche aneddoto del suo passato. Egli inoltre non dimenticava mai di spedirmi i biglietti di auguri per le Festività, oltre che a me anche a tutta la mia famiglia. Il ricordo di questo vecchietto mi rimarrà sempre nel cuore e ancora oggi che svolgo il ruolo di “postina telematica” ricevo molti attestati di stima e di simpatia da parte dei cittadini per i quali, nonostante il cambiamento dovuto al passaggio all’era digitale, i postini continuano a rappresentare un punto di riferimento fondamentale per il  territorio e un prezioso contatto umano”.