Sacra Rappresentazione, un’emozione che si rinnova ogni anno 

3 aprile 2015 | 06:00
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Sacra Rappresentazione, un’emozione che si rinnova ogni anno 

Il Sindaco: “Un’esperienza unica e largamente partecipata nel panorama cultuale della nostra città”

Il Faro on line – Un pubblico che cresce ogni anno ed emozioni sempre forti, hanno caratterizzato la tradizionale sacra rappresentazione della vita, passione, morte di Gesù di Nazareth, svoltasi a Gaeta, presso il Piazzale L. Di Liegro. Curato dall’associazione Antares di Gaeta, presieduta dal Prof. Nicola Di Tucci, realizzato con il patrocinio e contributo del comune di Gaeta e con il patrocinio della Regione Lazio, l’evento si è arricchito della preziosa collaborazione della Parrocchia di San Carlo Borromeo e dell’associazione Sogni e Spade. Bravi e coinvolgenti gli attori, tra cui Angelo Palmieri nel ruolo di Gesù, Maria Pasciuto in quello di Maria, Cristian Catanzano nelle vesti di Giuda, Roberto Martone nel ruolo di Giovanni.

La sacra rappresentazione si è svolta nel rispetto della tradizione che ha avuto origine negli anni settanta, nel solco di quelle forme di religiosità popolare in cui la comunità esprime, con gesti e parole, il suo bisogno di spiritualità. La manifestazione ancora una volta si è rivelata un singolare e prezioso strumento per annunciare, in modo incisivo, il Mistero essenziale della nostra Fede che consiste nella Morte e Resurrezione del Signore. “Un’esperienza unica e largamente partecipata nel panorama cultuale della nostra città, opportuna occasione per riflettere sul Mistero della Salvezza non solo annunciato ma anche pienamente teatralizzato.

È il commento degli organizzatori. Per il Sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano: “L’associazione Antares, sotto la diligente regia del prof. Nicola Di Tucci, in collaborazione con l’associazione Sogni e Spade,  è riuscita anche quest’anno a riproporre ad un pubblico sempre più numeroso e attento, la ricostruzione della vicenda umana di Gesù, cha ha fatto dell’atto finale della sua vita l’espressione più alta dell’ispirazione che l’aveva sorretto fin dall’inizio: l’amore che dona la vita”.