Ci sarà anche il cambiamento climatico al centro del G7

7 giugno 2015 | 15:55
Share0
Ci sarà anche il cambiamento climatico al centro del G7

Il Faro on line – Si apre a Schloss Elmau in Baviera. A richiamare l’attenzione su questo tema e’ stata la padrona di casa, la cancelliera tedesca Angela Merkel, che in un video ha lanciato un appello: “Penso sia importante che noi, come G7, diamo conferma di questo fondo da 100 miliardi”. Il riferimento è all’accordo raggiunto alla conferenza sul clima del 2009 a Copenaghen, col quale era stata concordata la creazione entro il 2020 di un fondo da 100 miliardi l’anno, destinato ad aiutare i Paesi poveri ad affrontare gli effetti del cambiamento climatico.
Al momento però i Governi non hanno messo a bilancio le risorse necessarie. Il tempo stringe anche perché siamo ormai a ridosso della prossima Conferenza sul clima di Parigi, in programma dal 30 novembre all’11 dicembre prossimi, che di quelle risorse dovrebbe definire l’impiego. Un nuovo summit, ha detto Merkel, che sarà credibile solo se i Paesi concorderanno sul limite di 2 gradi gia stabilito a Copenhagen nel 2009.

“Altrimenti – ha spiegato – non penso che ci sara un accordo a Parigi, e tutti i partecipanti lo sanno. Ecco perché spero che noi, come Paesi del G7, possiamo dire chiaramente: ci schieriamo per questo obiettivo”. Proprio sul tema del cambiamento climatico, le associazioni ambientaliste hanno lanciato un appello al G7 per chiedere “una più decisa azione dei governi nel contrasto dei cambiamenti climatici in corso” a partire dall’abbandono del carbone. Sette le associazioni firmatarie, una per Paese del G7: Legambiente (Italia), Germanwatch (Germania), Union of Concerned Scientists (Usa), RTseau Action Climat (Francia), E3g (Regno unito), Kiko Network (Giappone) ed Environmental Defence (Canada).

I leader che prenderanno parte al summit in Baviera, scrivono le organizzazioni, “hanno la responsabilità di assumersi impegni più ambiziosi nella lotta ai cambiamenti climatici, attraverso una rapida decarbonizzazione delle loro economie e il sostegno finanziario ai Paesi più poveri”