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Pakistan Save the Children accusata di spionaggio

Il Faro on line – Il Pakistan proprio non vuole sul suo territorio Save the Children. Per la seconda volta, infatti, l’organizzazione è stata espulsa dal territorio con l'accusa di spionaggio. A comunicarlo la stessa ong in una nota, precisando che la polizia ha messo i sigilli alla sede situata nella capitale Islamabad e ne ha chiuso l'ingresso dando 15 giorni di tempo a l’intero personale per lasciare il Paese.

Save the Children opera in Pakistan da ben 35 anni per migliorare la qualità della vita dei bambini. In questo complicato territorio ha iniziato ad avere problemi con le autorità locali nel 2011. Secondo l'intellligence di Islamabad l’organizzazione avrebbe avuto dei collegamenti con Shakil Afridi, il medico pakistano che fu reclutato dalla Cia nel corso dell’operazione che si concluse con la morte di Osama Bin Laden, il leader di al-Qaeda. In quell’occasione il Pakistan aveva decretato l'espulsione del personale dell'ong dal Paese, ma poco dopo il ministero dell'Interno locale aveva optato per una ''sospensione temporanea'' del decreto.

I responsabili dell’organizzazione dinnanzi all’ordinanza hanno dichiarato in una nota: "Ci opponiamo con fermezza a questo provvedimento e le nostre preoccupazioni aumentano ai massimi livelli. Tutto il nostro lavoro - è aggiunto nella nota - è stato progettato in stretta collaborazione con i ministeri del governo in tutto il paese e mira a rafforzare i sistemi di erogazione dei servizi pubblici nei campi della salute, della nutrizione, dell'istruzione e del benessere dei bambini".
Daniela Pozone

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