Hacker contro uffici federali Usa, compromessi 4 milioni di dati

13 giugno 2015 | 20:20
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Hacker contro uffici federali Usa, compromessi 4 milioni di dati

Il Faro on line – I sistemi informatici americani attaccati ancora una volta dagli hacker che hanno compromesso i dati personali di quattro milioni di dipendenti federali. I pirati informatici, hanno affermato fonti del governo americano come riporta il Washington Post, sarebbero al servizio del governo cinese. A essere violato il sistema informatico dell’Office of Personnel Management.
Sembrerebbe che gli hacker cinesi ci abbiano preso gusto a “curiosare” nel sistema e, questa volta, a finire sotto la loro lente d’ingrandimento l’ufficio personale centrale del governo federale. Lo scorso anno, invece, era toccato al sistema mail della Casa Bianca e del dipartimento di Stato violato da “pirati” collegati alla Russia. Questo, quindi, è il secondo attacco informatico importante contro le reti del governo americano avvenuto negli ultimi mesi.

L’ufficio federale del personale ha scoperto la violazione lo scorso aprile e, come hanno affermato le fonti del governo, sembrerebbe che si tratti di un’azione di cyberspionaggio da parte di un governo straniero. In base alle indagini effettuate da una società di sicurezza privata, iSight Partners, sembrerebbe che l’attacco sarebbe opera dello stesso gruppo che nei mesi scorsi ha attaccato i computer del gigante delle assicurazioni sanitarie, Anthem. L’Fbi sospetta che quell’intrusione, scoperta a febbraio, sia anche opera di hacker cinesi.

Pechino si è messo subito sulla difensiva respingendo le accuse al mittente. Sono “irresponsabili e controproducenti” è la replica dell’ambasciata cinese a Washington. “I cyber attacchi condotti in tutti i Paesi sono difficili da controllare e quindi è difficile identificare la loro origine. Correre a conclusioni affrettate e fare accuse ipotetiche non è responsabile ed è controproducente”, ha dichiarato Zhu Haiquan, portavoce dell’ambasciata cinese negli Stati Uniti.

Il portavoce ha inoltre ricordato che la legge cinese vieta categoricamente questo tipo di crimini e che il governo è in prima linea nella lotta contro cyber attacchi che “sono una minaccia globale che può essere affrontata solo con la cooperazione internazionale basata sulla reciproca fiducia e rispetto”. “Noi speriamo – ha poi concluso – che tutti i Paesi del mondo possano lavorare in modo costruttivo, insieme, su questo fronte, spingendo per la formulazione di regole e norme internazionali per il cyber spazio affinché sia pacifico, sicuro, aperto e collaborativo”.
Intanto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama sta valutando l’ipotesi di sanzioni finanziarie contro gli hacker responsabili dei cyberattacchi contro i computer dell’Office of personal management, agenzia federale che contiene i dati di milioni di dipendenti ed ex dipendenti governativi.
Daniela Pozone