Family Day‏, Senonoraquando risponde alle dichiarazioni di Kiko Arguello

29 giugno 2015 | 06:00
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Family Day‏, Senonoraquando risponde alle dichiarazioni di Kiko Arguello

L’associazione: La Cei ha commentato con imbarazzo le dichiarazioni di Arguello, ma non c’è stata una presa di posizione delle istituzioni italiane”

Il Faro on line – “Con riferimento alle dichiarazioni del leader neocatecumenale Kiko Arguello in occasione del Family Day dello scorso 20 Giugno a Roma, Senonoraquando-Cerveteri intende stigmatizzare quanto detto in quell’occasione a proposito di femminicidio. Anche concedendo la possibile buona fede di Arguello, il contenuto del suo messaggio si presta ad una interpretazione assolutamente arbitraria e falsata, che tenderebbe a giustificare questo crimine odioso, se presa alla lettera” – lo dichiara l’associazione Senonoraquando. 

“Potremmo attribuire tale dichiarazione ad una conoscenza limitata della lingua italiana ma, in tal caso, raccomanderemmo per il futuro un’accurata revisione dei testi prima della loro proclamazione su una pubblica piazza – prosegue la nota – soprattutto tenendo conto della tipologia di pubblico e della presenza di bambini ed adolescenti.
La Cei ha commentato con imbarazzo le dichiarazioni di Arguello, ma non abbiamo assistito ad una presa di posizione delle istituzioni italiane, che pure si affrettano a condannare i vari episodi di cronaca nera quando si verificano, purtroppo sempre con colpevole ritardo e senza interventi significativi.Arguello ci ha fatto fare un salto indietro ai tempi del Codice Rocco e del delitto d’onore, come se tutte le lotte di questi anni per pari dignità e diritti non avessero avuto luogo”.

“È intollerabile che si possa, sulla pubblica piazza di un Paese moderno e civile, parlare con tale leggerezza e vacuità di un tema tanto grave che coinvolge famiglie, ragazzi in crescita, donne libere – conclude la nota dell’associazione – Il Sig. Arguello si è probabilmente fatto prendere dall’entusiasmo per la presenza di un uditorio tanto massiccio, lanciandosi in un discorso farcito di aria fritta, di una non meglio specificata “antropologia cristiana”, di concetti presi e stiracchiati per arrivare alla sua fantasmagorica conclusione per cui, una volta di più la donna, da vittima di violenza, diventa carnefice.
Si prenda una vacanza, Sig. Arguello, e chieda scusa”.