Legalità, finto coraggio e vera ipocrisia

30 giugno 2015 | 13:15
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Legalità, finto coraggio e vera ipocrisia

Il Faro on line – Un fenomeno sempre più dilagante specialmente nel centro storico della Capitale, uno di quelli negativi che hanno il triste effetto collaterale di gettare discredito sulla nostra identità nazionale di fronte ai tanti turisti che frequentano il nostro Paese, è il borseggio a danno di comuni cittadini, soprattutto di turisti ingenui e sprovveduti. E’ spesso perpetrato da minori e seppure frequentemente si tratta di soggetti di nazionalità non italiana, talvolta ci sono nostri connazionali; pochi come incidenza percentuale nel quadro generale, ma più che sufficienti a screditarci. Si tratta di individui estremamente abili, con dita esperte e un tocco da “mani di fata”.

Certamente si tratta di qualcosa che non ha a che vedere col Codice della Strada in senso stretto, ma nel corso di questa rubrica ci siamo talvolta interessati di comportamenti “diversi” che comunque vengono posti in essere in mezzo alla gente e quasi sempre per strada… Negli ultimi tempi i notiziari ma anche programmi televisivi di attualità, hanno spesso dato risalto al fenomeno, mostrando addirittura dei filmati che riprendevano i soggetti in attività.

Quello che purtroppo è da registrare però, è come, anche in questo caso, molta gente “per bene”, quella più desiderosa – almeno a parole – di giustizia, dovrebbe… fare pace col cervello!

Una pattuglia di Vigili Urbani in sevizio al Colosseo, è stata avvicinata nei giorni scorsi, da alcune persone che lamentavano “tentativi di borseggio” a danno soprattutto di giovani turiste; le richieste erano ovviamente di provvedere, possibilmente “reprimere il fenomeno” e, ovviamente, giù con le motivazioni sulla “tranquillità dei cittadini”, il “rispetto della legalità”, i vari “non se ne può più” e chi più ne ha, più ne metta con contorno di “consigli”, per altro proferiti con grande saccenteria, su come agire, il più delle volte senza rendersi conto di parlare di azioni vietate dal Codice Penale e motivate solo da quel cocktail spaventoso, risultato della saccenteria miscelata con una certa idiozia.

I Vigili ci si mettevano di impegno e riuscivano ad intercettare un gruppetto di minori tenendoli sotto stretto controllo, sostanzialmente chiudendo loro possibili vie di fuga all’interno dell’area monumentale. Stante lo stretto pedinamento che li rendeva impossibilitati ad “operare”, i giovanissimi si portavano alla fermata dell’autobus – quasi sempre loro unico mezzo di trasporto nonché, all’occorrenza, “luogo di lavoro” – dove poco prima avevano cercato di mettere in atto i loro piani.

Le “vittime” erano ancora presenti sul posto, e hanno anche riconosciuto i giovani ladruncoli, ma – e qui casca l’asino… – alla richiesta di una dichiarazione scritta dell’accaduto che avrebbe consentito agli agenti di accompagnare i minorenni in questura, queste persone, questi probi cittadini così desiderosi di riscatto della legge, di perbenismo, di legalità, ecc. ecc., hanno cominciato ad accusare i tipici disturbi dovuti ad improvvisa ed eccessiva assunzione di “guttalax” accampando – caso strano, con tono di voce mite ed estremamente diverso da quello usato in precedenza – le giustificazioni più svariate e sfuggenti. A nulla sono servite le richieste degli Agenti giustificate dall’impossibilità di attivare le previste procedure senza la collaborazione delle persone ai danni delle quali erano stati commessi i tentativi di furto.

Continuando così, purtroppo, non si va da nessuna parte! Possiamo anche aspettare davanti alla padella bucherellata aspettando che qualcuno ci tolga le castagne dal fuoco, ma se vogliamo gustarle, dobbiamo essere disposti a scottarci un pochino le dita, almeno per togliere la buccia.
Paolo Boncompagni