Augustus, Sindaco: “Le frasi di Carelli vogliono intorbidire un’azione nata alla luce del sole”

12 ottobre 2015 | 15:00
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Augustus, Sindaco: “Le frasi di Carelli vogliono intorbidire un’azione nata alla luce del sole”

Riflessioni dell’Assessore Vincenzo Borrelli e del Sindaco Maurizio Lucci

Il Faro on line – “Limpidita’. Agitare l’acqua limpida per pescare nel torbido e’ un esercizio inutile. Inutile proprio dal punto di vista della fisica. Dal punto di vista della politica invece e’ avvilente. Per chi lo esercita, e purtroppo anche per chi ne è vittima, in questo caso i cittadini di Sabaudia. Le frasi di Carelli riferite all’Augustus, le sue considerazioni personali appaiono un tentativo di intorbidire e di far sembrare sporca una azione nata e sviluppatasi alla luce del sole, confrontandosi a viso aperto con le persone, con gli interlocutori, con tutti coloro che hanno di questa città una immagine dinamica, che la considerano una realtà in divenire da curare con cura ossessiva, con impegno continuo.

Sono in campo due visioni di questa Città. Una prima visione di tipo museificatrice, si iberna tutto, si fotografa l’immagine di un giorno qualunque e tutti rimangano in posa, nessuno si muova. Una visione che confina con il macabro intento del mummificatore, congelare il profilo del faraone e chiuderlo nel sarcofago.Signor Carelli no. Non serve. A questa visione si contrappone un altro modo di amministrare il reale, il quotidiano.
Reinventare giorno dopo giorno un aggiustamento di rotta, reinventare in tempo reale gli obbiettivi per tracciare il futuro nel rispetto della specificità del genoma di questa Città magnifica, assumendosene le responsabilità, la fatica quotidiana, facendo fronte agli attacchi e alle critiche, talvolta in buona fede, talvolta, purtroppo strumentali, come quelle di cui dobbiamo parlare.

Una sala cinema attorno a mezzo secolo fa, in un mondo addirittura ancora quasi privo di televisione, non parliamo di internet o di smartphone, funzionava in un modo. Oggi o se ne reinventa una funzione articolata e sociale o se ne fa il magazzino delle vecchie scope, l’archivio morto di qualche ufficio o la passerella “semel in anno” per le vecchie glorie.
Noi siamo fieri di quello che hanno fatto i nostri padri, i fondatori, di quello che hanno materialmente costruito e soprattutto del loro sguardo. Quello sguardo che andava al di là di un terreno ancora sventrato dalle mine per estirpare le ceppaie millenarie e che vedeva al di là del sentire diffuso, che intravedeva una “città futurista”, che invece che essere copiata dal passato veniva letteralmente strappata al futuro, alle cose che sarebbero successe, che nessuno aveva il coraggio di proporre.Vorremmo che ci accompagnasse quella capacità quasi visionaria di reinventare, sempre nel rispetto di quel genoma del pensiero fondatore, i frammenti di Sabaudia per darle il futuro che si merita.Limpidamente.

Il gesto un po’ guascone del “Pago io…” o meglio “sono disposto a concorrere alla spesa”, lo troviamo offensivo, non tanto dal punto di vista personale, quanto dal punto di vista di chi in questa città abita, lavora, cerca di costruire un futuro per le generazioni a venire.
Specie se espresso da chi ha militato all’interno di quella classe politica che sta passando alla storia per aver messo in piedi il più mostruoso indebitamento di sempre a spese delle generazioni future, mentre nel contempo si autogratificava con le più generose e laute formule di vitalizi e pensionamenti di tutta la storia delle democrazie europee.Signor Carelli no. Non serve. Per la seconda volta. Grazie” – dichiarazione dell’Assessore alle Politiche Urbanistiche Vincenzo Borrelli e del sindaco Maurizio Lucci.