Basket: La parola a Dorde Kozul

27 novembre 2015 | 15:15
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Basket: La parola a Dorde Kozul

Intervista a Dorde (Giorgio) Kozul, il preparatore fisico dei nerazzurri

Il Faro on line – Kozul e’ un ex atleta e primatista croato di salto triplo e si occupa della preparazione fisica di squadre di pallacanestro dal 1998. La sua esperienza si erige soprattutto nell’agilita’, reattivita’, forza esplosiva, prevenzione e recupero infortuni. Collabora da diversi anni con coach Gramenzi, verso il quale nutre profonda stima.

Come ti sembra la squadra dal punto di vista fisico dopo tre mesi dall’inizio della stagione? Ha raggiunto il livello che ti aspettavi?
“Ad essere più che onesto, sono molto contento dei ragazzi. Hanno lavorato intensamente fin dall’inizio della stagione, ovviamente la perfezione non si può avere e, anche se abbiamo lavorato per evitare infortuni, alcuni lievi problemi si sono presentati, ma questo rientra nella normalità”.

Ci sono stati, appunto, vari infortuni in questa prima frazione di campionato, come ha reagito il gruppo nel dover lavorare in forze ridotte?
“È stato un bene aver lavorato alacremente durante il periodo di preparazione, perché questo ci consente di non andare fuori condizione anche in caso di lievi infortuni, che costringano gli atleti a restare fermi. Purtroppo non siamo quasi mai riusciti ad allenarci al completo, complici le assenze forzate di uno o più giocatori. Spero che subito dopo il periodo natalizio si possa avere la squadra al completo, in modo da poterci esprimere al meglio delle nostre possibilità. È stata, sicuramente, importante la gestione attuata da coach Gramenzi in occasione degli allenamenti e delle partite disputate in forze ridotte. Sono sincero, non potrei chiedere di più, non cambierei questa squadra con nessun’altra, andiamo avanti con tranquillità assoluta”.

Sono state disputate già nove partite dall’inizio del campionato, che idea ti sei fatto delle squadre avversarie e del campionato in generale?
“Il campionato che stiamo affrontando è decisamente molto equilibrato. La linea di confine tra le squadre che punteranno ad accedere ai playoff e quelle che lotteranno per mantenere la permanenza nella categoria, è sottilissima. Ne è dimostrazione la minima differenza di punteggio fra le prime squadre in classifica e il resto del gruppo. Se prima dell’inizio della stagione mi avessero detto che dopo 9 giornate saremmo stati a soli due punti dalla corazzata Ferentino, non ci avrei creduto. L’equilibrio nasce anche dalla capacità di alcune formazioni di sorprendere positivamente e di altre che, invece, hanno avuto un avvio contrario alle aspettative. Noi siamo una delle poche squadre del campionato di serie A2 che utilizza, anche con minutaggi importanti, ragazzi giovani, che si stanno rivelando giocatori importanti capaci di dare un contributo rilevante al team. Ho sempre detto ai giovani che, se avessero lavorato impegnandosi al meglio, sarebbero stati sicuramente premiati dall’allenatore. Il nostro modo di lavorare e di coinvolgere ogni singolo componente, permette alla squadra di giocare una buona pallacanestro”.

Quanto sarà difficile affrontare questo periodo fino al termine del girone di andata, visto il calendario abbastanza difficile che vi attende?
“Io penso che abbiamo già affrontato una buona parte delle squadre più forti, anche se doverci ancora confrontare con formazioni di alto livello come Ferentino, non sarà certo impresa semplice. È vero che molte compagini sulla carta risultano più forti di noi, ma abbiamo dimostrato di poter competere senza paura con avversari del calibro di Tortona e Casale Monferrato. Questo ci fa ben sperare per il futuro, perché la squadra è giovane, viva e dotata di grande forza di volontà. Sappiamo di dover proseguire su un percorso in cui ci sarà da soffrire e sacrificarsi, ma siamo determinati a trovare la soluzione a eventuali problemi che dovessero presentarsi.
È per noi motivo di grande orgoglio aver risvegliato l’interesse e la passione per la pallacanestro nel pubblico di Latina. Il nostro è davvero un bel gruppo, in cui ognuno gioca nell’interesse della squadra, dove i più esperti danno il loro contributo facendo crescere, con i loro consigli, i più giovani. Coach Gramenzi lo conosco da tanti anni, ho collaborato con lui fin dal 1998 e le sue qualità umane e tecniche sono una componente determinante della sinergia del gruppo”.