Samele, Pellegrini, Berrè e D’Armiento, i campioni d’Europa della sciabola, raccontano l’oro

25 dicembre 2015 | 10:00
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Samele, Pellegrini, Berrè e D’Armiento, i campioni d’Europa della sciabola, raccontano l’oro

La loro amicizia, anche fuori dallo sport, li ha uniti e portati sul tetto d’Europa. Importante la figura del capitano e di una passione, sempre costante

Il Faro on line – È stato un anno pieno di vittorie, per i campioni delle Fiamme Gialle. Celebrato alla cerimonia del 18 dicembre scorso, al Tempio di Adriano, a Roma, è stato applaudito ed ammirato. Tra gli atleti importanti presenti in sala, anche loro, i campioni d’Europa della sciabola a squadre. In occasione della cerimonia di presentazione del calendario da tavolo e delle premiazioni avvenute, hanno raccontato, ad Il Faro on line, la loro performance d’oro, nell’edizione italiana della Champions League dell’arma di appartenenza, dello scorso mese di febbraio, a Montegrotto Terme.

E tutti e quattro, uno dopo l’altro, hanno descritto le emozioni tangibili, ancora vive, nei loro ricordi. In questo modo, il capitano della squadra, Luigi Samele, insieme ai suoi compagni di divisa, Alberto Pellegrini, Enrico Berrè e Francesco D’Armiento, sono tornati con la mente, a quel giorno speciale, in cui, insieme, sono saliti, sul primo gradino del podio. Il primo titolo continentale, per loro, in questa specialità. Una vittoria che vuole essere ripetuta, nella prossima edizione.

Un oro collettivo, ottenuto per 45 a 40, sulla Dinamo Bucarest: “E’ stata la più bella esperienza di squadra che, ho vissuto insieme ai miei compagni – ha introdotto, Alberto Pellegrini, continuando a raccontare – è stata la gara più difficile da vincere. Ma abbiamo ben figurato”.

Ha provato delle emozioni intense, per questo trofeo, che mancava alla bacheca gialloverde: “Nessuno si è preso dei parziali negativi – precisa Alberto – di conseguenza, siamo riusciti veramente, a tirare benissimo”.

Accanto a lui, Luigi Samele, che è la guida della squadra, specifica che, questa vittoria arrivata, nella tappa della Coppa del Mondo, è giunta anche, grazie ad un legame di amicizia, molto forte: “Siamo amici anche fuori la pedana – dichiara – siamo una squadra molto unita. La vittoria vale doppio, quando la condividi con persone a cui, vuoi bene”.

Anche per lui, l’oro è stato importante: “Una bellissima esperienza. Siamo i campioni europei in carica, per quanto riguarda le società, quindi nel 2016, torneremo in questa competizione, per riconfermarci”.

Ed il prossimo anno agonistico, presentato in sala, ha compreso anche questa sfida, fondamentale. Samele, ne ha vissuta una molto importante, che rappresenta il sogno di qualsiasi atleta: “Quella dell’Olimpiade – ha detto – è la gara che tutti gli atleti sognano”. Luigi ha vinto il bronzo a squadre, a Londra 2012. Così lo racconta: “La gara più bella della mia carriera e quella che ricordo con più piacere. Sono entrato come riserva e poi sono riuscito a fare la differenza – e conclude – è stato un giorno magnifico”.

Il suo ruolo da capitano, richiede grande attenzione e molta cura, per i suoi compagni di squadra: “È un onore ed una responsabilità – dichiara – devi prendere delle decisioni e fare delle scelte. Sei sempre il capitano di un gruppo, che è bicampione d’Italia e bicampione d’Europa”.

Il più piccolo tra loro, Francesco D’Armiento, e l’ultimo entrato in squadra, nella sciabola maschile, delle Fiamme Gialle, aggiunge: “È stata una grande esperienza, la vittoria della Coppa Europa – dice – e viverla con delle persone, che sono tutti amici, anche fuori la pedana – sottolinea – è stato veramente molto rasserenante. La tensione della gara, era molto minore”. E con entusiasmo, Francesco conclude: “Siamo riusciti, non solo a divertirci – dichiara – ma anche a portare il titolo europeo, a casa. E’ stata una bellissima emozione, vincerla, tutti insieme. Soprattutto per me, che sono entrato da poco, nella squadra”.

Francesco, che proviene da Foggia, come Samele, spiega, come la figura del capitano, sia stata per lui, anche ispiratrice, per la sua carriera sportiva: “Sin da bambino, è stato per me, un esempio da seguire”. Ed arrivare poi, alle Fiamme Gialle, è stato uno splendido sogno avverato: “Significa realizzare uno di quei piccoli desideri, che da bambino fai e che avveri – dichiara D’Armiento, concludendo – un punto di partenza per realizzarne tanti altri, in carriera”.

Anche Enrico Berrè, confida, come il capitano Samele, in squadra, sia stato importante, per la sua crescita agonistica: “Se sono arrivato a questi livelli – dice Enrico – il merito è stato anche suo. Mi ha preso per mano, come fossi stato un fratello minore – e specifica – è avvenuto, nel campionato assoluto, quando sono uscito dall’under 20. Mi ha traghettato in questo mondo”.

Ed in questo universo della scherma italiana, che vanta molteplici successi in tutto il mondo, proprio Enrico, oltre alla Coppa Europa di Padova, vanta anche dei successi ai Mondiali e agli Europei, nell’anno che si conclude. Due ori per lui, per ciascuna competizione e sempre nella specialità a squadre, in una sciabola, che lui descrive, in questo modo: “E’ molto più istintiva. Ho cambiato arma, a 17 anni, dopo il fioretto. I successi sono arrivati e non ho più cambiato”.

Uno di questi, è stato proprio quello in Coppa Europa, sotto il cielo italiano: “È stata un’esperienza che abbiamo vissuto tutti insieme – chiarisce Berrè – siamo una squadra, dentro e fuori la palestra. E’ stato molto positivo per noi e per la Guardia di Finanza, vincere il titolo”.

Il campione del mondo ed europeo a squadre, del 2015, dedica un pensiero, anche alle prossime Olimpiadi di Rio: “Non ci sarà la prova a squadre, ma solo quella individuale. E’ di due posti, purtroppo – dichiara e conclude – noi ce la stiamo mettendo tutta. E vedremo alla fine, chi meriterà”.

Alessandra Giorgi

Foto: Ufficio Stampa Fiamme Gialle