Karate Fiamme Gialle Day, intervista a Salvatore Loria

19 gennaio 2016 | 17:55
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Karate Fiamme Gialle Day, intervista a Salvatore Loria

Dalle vittorie ottenute, allโ€™affetto per gli amici e la famiglia. Lโ€™esempio dei suoi tecnici e la fascia di capitano

Il Faro on line โ€“ Sono due, i momenti in cui Savio, si commuove. E sul nuovo tatami, del Centro Sportivo della Guardia di Finanza, inaugurato in occasione del Karate Fiamme Gialle Day, dello scorso 9 gennaio, i lettori de Il Faro on line, lo scoprono cosรฌ. Sensibile e pieno di passione, per le cose piรน importanti, della sua vita. Le Fiamme Gialle e suo figlio. La sua famiglia, dunque.

Eโ€™ un papร  molto impegnato, oggi, Salvatore Loria. Non solo, allenatore di successo, della Nazionale Senior, di Karate, Fijlkam, ma anche tecnico attento, del suo Cus Torino, con cui, sempre, in giro per i palazzetti sportivi, di tutto il mondo, non manca mai, di accompagnare i suoi allievi, nelle gare piรน prestigiose del circuito Wkf. Tutti sul tatami, i suoi valori. Tutta sul tappeto, una intera vita spesa, indossando un karategi. Ed รจ stato lui, nella storia delle Fiamme Gialle, lโ€™atleta piรน medagliato. Ben 83 in totale, sono stati, i metalli, vinti. In tasca, due titoli mondiali per la World League. Il primo, del 1997 e il secondo invece, per il 2001. Il suo kumite espressivo e rispettoso, mostrato, non solo nella categoria individuale, ma anche per quella a squadre, ha segnato i passi, della storia del karate. Il suo titolo assoluto, vinto, doppio nella Golden League, ancora fa leggenda. E nel 2003 e 2008, nelle edizioni in cui vinse in questa competizione, oggi, denominata Premier League, molti atleti, a lui, hanno guardato. Eโ€™ stato 11 volte, campione italiano e per ben, 26 volte, ha cinto il collo, con medaglie dโ€™oro, internazionali, vinte. Inseguendo i valori del Bushido ed il suo talento naturale.

IL KARATE FIAMME GIALLE DAY E LA CARRIERA SUL TATAMI
Savio รจ entrato alle Fiamme Gialle, il 30 settembre 1993 e da quel momento, la squadra dei karateka, piรน titolata al mondo, ha potuto usufruire del suo kumite e del suo, mai immancabile impegno. Ed รจ con, quel pizzico di commozione, che lui, insieme agli 80 campioni del karate, ha partecipato, alla giornata commemorativa, dei 40 anni, di questo gruppo: โ€œQuesta giornata, era giร  in programma da diversi giorni โ€“ confessa, dopo la dimostrazione collettiva, in sala tatami, continuando โ€“ lโ€™altro giorno .. ripensavo .. โ€“ riflette โ€“ adesso rivedo, Muffato, Regazzo. I miei vecchi compagni. I miei idoli โ€“ e prosegue, sottolineando โ€“ una notte non ho dormito, per pensarciโ€. E lo dice, Savio, in modo pacato. Quasi, come fosse, una confessione, da portare al mondo: โ€œQueste, sono state le persone che โ€“ sottolinea con convinzione โ€“ hanno formato, la mia vita. Mi hanno dato โ€“ continua โ€“ oltre alla famiglia, qualcosa di importanteโ€.

E si emoziona, il pluricampione mondiale gialloverde. Oggi, in congedo dal Gruppo Sportivo e con una splendida carriera di allenatore, di fronte a sรฉ, con la divisa azzurra. Un colore al quale, Loria ha dato tanto. Se stesso. In tutta la sua carriera. Da campione: โ€œNel 1997, ho vinto i World Games, gli Europei e i Campionati Italianiโ€. Un anno assolutamente, da incorniciare, per lui. Ma anche, quelli successivi, hanno segnato, la sua carriera ed anche la sua personalitร : โ€œNel 98, mi sono riconfermato. Ho vinto quattro medaglie. Due argenti e due ori, agli Europei. Ho battuto anche โ€“ ricorda con nostalgia, Savio โ€“ il campione di allora, piรน forte. Era lโ€™uomo gara. Forse imbattibile quel giornoโ€. Lo fece, insieme ai suoi compagni di squadra azzurra. Molti, targati Fiamme Gialle. E contro i francesi, a Parigi. Si trova, poi a descrivere, quel particolare stato dโ€™animo, che spesso, si incontra nei discorsi degli atleti, quando raccontano, una vittoria: โ€œEro entrato in una mia dimensione, personaleโ€.

La competizione, alla quale fa riferimento, sono ancora gli Europei. Quelli di Belgrado. Quando salรฌ da solo, sul primo gradino del podio, per la categoria open. Lโ€™ennesimo oro, per Savio, da custodire in bacheca. Come quello, vinto nellโ€™edizione 2001, dei World Games. E ottenuto, non facilmente: โ€œDopo un brutto infortunio al crociato del ginocchio โ€“ dice โ€“ sono tornato sul podio. Eโ€™ stato un momento importante, di crescitaโ€.

I COMPAGNI DI SQUADRA, DELLE FIAMME GIALLE
Crescita. Torna, questa parola, nei suoi discorsi. E si commuove profondamente, il capitano delle Fiamme Gialle, ripensando, a quegli episodi e a quegli amici, di divisa, che lo hanno accompagnato, per quasi 30 di carriera: โ€œDevo dire, veramente grazie, a tutte queste persone โ€“ dice, continuando โ€“ con molti ho anche avuto dei disguidi, ma โ€“ sottolinea โ€“ รจ anche quella poi, la vera amiciziaโ€. Ha lasciato dentro, qualcosa. Ognuno di loro e lui lo sente, mentre ne parla: โ€œLi seguivo da ragazzino e mi facevano sognare. Regazzo, Muffato, Dโ€™Agostino ed anche Gennaro Talarico, mio cuginoโ€.

Quei colori gialloverdi da sempre hanno accompagnato la sua crescita e alimentato i suoi sogni: โ€œAvevo quindi, le Fiamme Gialle, in casaโ€. Quando, quel desiderio si รจ poi avverato, Loria ha toccato con mano, ciรฒ che immaginava, nei suoi sogni e lo ha fatto, con i compagni di squadra, che poi, ha avuto: โ€œMi hanno dato, veramente tantissimo. Amici, come Ferrarini, Benetello, Oggianu, Frisi e Artini. Tutti quantiโ€. Vuole sottolineare lโ€™allenatore azzurro, mentre con lo sguardo va a cercare ancora, quelle immagini, passate: โ€œSono trascorsi, 22 anni, veloci. Difficili da ricreare. Forse โ€“ dichiara con convinzione โ€“ quello che sto facendo con il Cus, รจ un modello che ho vissuto qui. E solo mio. Voglio tramandarloโ€. Lโ€™emozione, che Savio sente, mentre descrive, gli anni vissuti con il karategi delle Fiamme Gialle addosso, anni di allenamenti, trasferte, gare, gioie, delusioni, pugni alzati in aria, in segno di vittoria, come tante pacche sulle spalle, per le sconfitte, le rivive oggi, insieme ai suoi atleti.

CULASSO, LANZILAO E ANTONINI : I TECNICI CHE LO HANNO FATTO CRESCERE
Spende parole di elogio e di ringraziamento, il capitano gialloverde e della Nazionale, per tanti anni. Lo fa nei confronti di qualcuno, che sin dal suo arruolamento da 18enne, lo ha preso per mano, sul tatami e nella vita: โ€œSono stati, loro le figure di riferimento, per la mia crescita. Ognuno con il suo compito specifico, in squadra โ€“ spiega Loria, continuando โ€“ Lanzilao e Antonini erano i miei allenatori, mentre Culasso, era il coordinatore tecnico. Dallโ€™alto del suo ruolo โ€“ prosegue a spiegare, Savio โ€“ organizzava le sue riunioni, ad ogni fine allenamento ed io ero lรฌ, che ascoltavo le sue direttiveโ€.

Erano importanti le indicazioni di Culasso, per un giovane atleta, che poi sarebbe diventato, il campione piรน vincente delle Fiamme Gialle e lui ricorda, soprattutto, la grande capacitร  di Culasso, di coordinare, il gruppo: โ€œHa gestito bene le persone, anche con grande flessibilitร  โ€“ dichiara, sottolineando โ€“ ponendo sempre i nostri interessi, in primo pianoโ€. Ne รจ convinto, Salvatore Loria, che ad un certo punto del cammino, si รจ sentito chiamato, da Claudio Culasso, a ricoprire, un ruolo prestigioso e delicato, quello di capitano: โ€œAncora mi chiamano, in questo modo โ€“ dice, sorridendo โ€“ mi fa sicuramente piacere e โ€“ spiegando cosa Culasso, ha colto in lui stesso, prosegue โ€“ ha visto in me, lealtร  ed affidabilitร . Devo dire a lui, un grande grazieโ€.

E lโ€™elogio, di Savio giunge anche, per il Karate Fiamme Gialle Day: โ€œHa saputo riunire e far rincontrare, con umiltร  e passione โ€“ sottolinea, Loria โ€“ persone, che negli anni, avevano anche avuto, dei momenti di contrastoโ€. Eโ€™ normale, nella vita di una squadra. E lo รจ anche, nel lavoro. Le grandi imprese sportive, si costruiscono anche cosรฌ: โ€œHa saputo creare una grande magia, con la sua voglia e capacitร  di far rivivere, la storia del karate Fiamme Gialleโ€.

ESSERE ALLENATORE DI KARATE
Ed ecco, allora, che Savio, seguendo anche lโ€™esempio, dei suoi maestri e tecnici, lui stesso ha voluto esserlo. Allenatore di IV Livello Europeo e fresco, tecnico con la qualifica Wkf, prende questa sua esperienza di atleta, dal passato e la porta in ereditร , ai campioni che, lui vuole, crescano, con i suoi stessi valori: โ€œLโ€™allenatore รจ un formatore tecnico โ€“ confessa, proseguendo โ€“ tuttavia, io lo vedo come una guida, allโ€™interno di un percorso sportivoโ€. Ne ha avuti tanti di tecnici, Salvatore Loria e, tutti, insieme al discorso tecnico, come lui racconta, hanno lasciato, nel suo cuore e nella sua mente di samurai, dei messaggi importanti: โ€œLo hanno fatto, sotto il profilo, psicologico, mentale e formativoโ€.

Ne prende spunto, allora, per essere lui stesso, un buon formatore: โ€œNon รจ un mestiere facileโ€. Dichiara, proseguendo: โ€œLโ€™allenatore รจ una persona che forma, si, tecnicamente un atleta โ€“ insiste, continuando a spiegare, la sua idea โ€“ ma anche una figura, che cerca di guidarlo, nella formazione. La gara รจ un obiettivo importante โ€“ prosegue a spiegare โ€“ ma dietro di essa, cโ€™รจ un percorso di crescita, importanteโ€. Nelle arti marziali, รจ familiare incontrare concetti simili e quel percorso, di cui parla Savio, si riflette molto nella vita di tutti i giorni, di un campione e si chiama, Bushido: โ€œArrivare al successo, vuol dire, sempre affrontare, i propri limiti, anche fisici. Insieme ai timori e alle tensioniโ€. E conclude: โ€œDevi prendere coscienza di te stesso e andare avanti. Quando alleni un atleta, non hai a che fare, con te stesso. Sei la guida di qualcunoโ€. Una grande responsabilitร , dunque.

Un tessuto umano da plasmare e da formare. Prima di tutto, come persona e poi come atleta. E lui lo fa o cerca di farlo, con molta umiltร  e impegno. Come quando, da giovanissimo, รจ salito sul tatami, per inseguire la sua passione. Ne rivede, di tanti, di Savio, da ragazzino. Lo fa, nei giovani allievi, che lui allena, sia in Nazionale che al Cus Torino Karate: โ€œI giovani sono un poโ€™ diversi dai senior โ€“ racconta โ€“ a livello di personalitร , esistono delle differenze e tutto parte, da un periodo di formazioneโ€. Un patrimonio umano, sicuramente da dover gestire con cura. La possibilitร  che ha Savio, รจ quella di dedicarsi, non solo, quindi, ai giovani atleti, ma anche, a quelli piรน grandi. Quelli che giร , sul tatami, hanno imposto se stessi e chiedono tuttavia, di essere ancora seguiti: โ€œTi chiedono di superare dei limiti e di arrivare, agli obiettivi. Piรน che caratteriali, le limitazioni sono mentali e tu puoi dare un aiutoโ€.

E lโ€™atleta puรฒ crescere. Come lui stesso precisa. E quando lo fa, i risultati arrivano: โ€œIo mi emoziono, quando vedo un atleta che si entusiasmaโ€. Si moltiplicano allora, questi momenti di gioia e il pluricampione mondiale di kumite, li condivide, con i suoi campioni: โ€œHo avuto diversi atleti, che hanno dato vita, ad un loro obiettivo โ€“ spiega, continuando โ€“ vedere questi ragazzi โ€“ sottolinea โ€“ che hanno gli occhi pieni di gioia, perchรฉ sono riusciti, ad ottenere qualcosa, รจ molto significativo. Ti guardano e ti abbraccianoโ€. Eโ€™ impagabile, quindi, il lavoro di un tecnico, quando, il frutto del suo accurato accompagnamento, nella crescita, di un atleta, รจ rappresentato, da episodi, memorabili: โ€œAl di lร , del successo medaglia, tocchi dei lati della loro personalitร , in quel momento, sensibili e tu, glielo riveli e loro se ne rendono contoโ€.

Ed il primo gradino del podio, non si sale allora, solamente sul lato agonistico, ma anche sul lato umano: โ€œCโ€™รจ qualcosa di piรน importante, che insegnare a tirare, calci e pugniโ€. Cโ€™รจ stata dunque, una particolare emozione, che Savio ha vissuto ultimamente e lo ha fatto, insieme ai suoi allievi, del Cus Torino Karate: โ€œLโ€™ho provata, insieme al mio club โ€“ dichiara, continuando โ€“ abbiamo vinto i Campionati Italiani a squadre, con le ragazze โ€“ spiega, proseguendo โ€“ รจ stata piรน, che una vittoria individuale. Eโ€™ stato proprio, un vincere insiemeโ€. Si rappresenta, molto nel gruppo, Savio Loria e lโ€™energia, che i ragazzi mettono in gara, รจ lโ€™espressione, dei suoi insegnamenti: โ€œEโ€™ stata una vittoria, che mi rappresentaโ€.

I SUOI GRANDI ATLETI, DELLA NAZIONALE
Tuttavia, le grandi soddisfazioni non sono mancate, neanche con la categoria senior, della plurimedagliata, Nazionale italiana. Tutti nomi importanti. Leggende, da ammirare sul tatami: โ€œPersone, come Stefano Maniscalco, Luigi Busร , Nello Maestri, Sara Cardin e Laura Pasqua, ad esempio, ti rendono tutto facile โ€“ precisa, Savio, proseguendo โ€“ con loro, hai a che fare, con atleti, giร  forti ed ognuno, ha la propria personalitร . Deve essere seguito, in un certo modoโ€. Un allenatore, allora, deve imparare a percepire le loro sensazioni e capire, come agire. Ma a volte, le parole non servono: โ€œQuando atleti del genere, stanno nella loro dimensione โ€“ riflette, Loria โ€“ basta che stai lรฌ. Basta che sentono la tua presenza e uno sguardo, puรฒ bastareโ€.

I VALORI DEL KARATE
La sua arte marziale, lo ha formato e fatto crescere. Ha imparato a gestire se stesso e ad affrontare, il suo avversario, sul tappeto, come vuole la Carta Olimpica. Sono questi i valori del karate, che ha imparato a conoscere e lui, li descrive, in questo modo: โ€œIl rispetto per se stessi e per le persone โ€“ esordisce, in modo deciso e continua โ€“ ritengo, che si trovino anche negli altri sport. Il fairplay, il rispetto per lโ€™avversario, lโ€™amicizia che si crea, in una palestra, sono punti crucialiโ€. Svela, ai lettori de Il Faro on line, anche i segreti tecnici del karate, che si riflettono nellโ€™arte di questa disciplina: โ€œImportante, รจ anche il controllo. Saperlo gestire, come farlo con le proprie energie, per poter portare, la tecnica, alla massima velocitร , รจ fondamentaleโ€.

Eโ€™ una strada inseguita, per il grande Savio Loria, che in carriera, ha saputo mettere in pratica, questi valori, che lo hanno aiutato, a cambiare, negli anni: โ€œNon ho mai pensato ad una vittoria, senza aver prima, superato un limite interiore โ€“ dice โ€“ ero chiuso, introverso. Un 18enne timido. Ho capito tante cose โ€“ prosegue a raccontare โ€“ e dico grazie, a tutti i miei compagniโ€. E loro forse, neanche lo sanno e Savio, lo vuole confessare, ai lettori de Il Faro on line, dedicando queste sue parole, ai suoi amici, di una vita, ormai fratelli: โ€œDa Fulvio Sole, ho imparato la sua voglia di trasmettere e di essere estroverso e determinato. Da Davide Benetello โ€“ prosegue a precisare, Loria โ€“ ho imparato, il suo prendere alla leggera, le cose, con Stefano Maniscalco, mi sono ritrovato, anche, con il suo spirito guerriero.

Ognuno, nel suo โ€“ continua a raccontare, con un filo di emozione, molto particolare โ€“ mi ha dato qualcosaโ€. Ha dunque, colto, in ognuno dei suoi compagni di karategi, piccole magie caratteriali, che poi, alla fine, hanno contribuito a formare, il suo carattere: โ€œQuesto, per me, รจ stato, un percorso importante, di gruppo ed il mio obiettivo, sul tappeto, รจ stato sempre quello, di esprimere me stesso, al meglioโ€. Eโ€™ vitale, questo atteggiamento, per un atleta che, con il tempo e con un buon lavoro, su se stesso, diventa, il campione che, ha sempre sognato, di diventare: โ€œNe ho parlato con Marco Lanzilao โ€“ racconta Savio, citando uno, dei suoi compagni di squadra e allenatore delle Fiamme Gialle, per tanti anni, insieme a Claudio Culasso โ€“ volevo trasmettere, la mia energia e la mia solaritร . Quando combattevo โ€“ sottolinea โ€“ esprimevo, fairplay, determinazione e concentrazione. Nonchรฉ, il rispetto dellโ€™avversario โ€“ ci tiene ad aggiungere, concludendo โ€“ vincendo o perdendoโ€.

SAVIO E SUO FIGLIO, STEFANO
Eโ€™ lรฌ, che la sua commozione torna. Ed il suo grande affetto, di papร , persona stimata nellโ€™ambiente e campione grande, di karate, condisce, le sue parole, bagnandole di delicata, commozione. Ma papร  Savio, che cosa ha raccontato, delle sue tante leggendarie, avventure, sul tatami, al suo piccolo, Stefano ? Lui risponde, cosรฌ: โ€œFaccio fatica a raccontare di me โ€“ dice, continuando โ€“ non fa parte del mio modo di essere โ€“ sottolinea โ€“ vorrei, che magari, venisse a scoprirlo da solo โ€“ prosegue a spiegare, il samurai, papร , con il karategi โ€“ lui mi vede in palestra, negli stage e sa che sono, tecnico e maestro โ€“ aggiunge โ€“ vorrei, che un giorno, lo vedesseโ€. E augura, a suo figlio Stefano, di potersi esprimere, al meglio, come lui stesso ha fatto sul tatami, non praticando necessariamente, le arti marziali: โ€œAdesso, fa un poโ€™ di ginnastica artistica e basket. Vorrei che facesse qualcosa, che lo faccia esprimere. Io ho avuto la fortuna di farlo โ€“ e conclude โ€“ questo, รจ lโ€™augurio che faccio, a mio figlio, Stefanoโ€.

Alessandra Giorgi