Kim Jong-un pensa a riunificare le due Coree

8 maggio 2016 | 18:46
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Kim Jong-un pensa a riunificare le due Coree

Il Faro on line – La strategia economica quinquennale della Corea del Nord, illustrata da Kim Jong-un al congresso del Partito dei Lavoratori, punta sulla “necessità” di migliorare la qualità della vita e risolvere la carenza di energia elettrica. I media ufficiali hanno diffuso altri dettagli sui lavori, rimarcando gli “sforzi” per la crescita sostenibile a fronte di sanzioni più severe dell’Onu, decise dopo il test nucleare di gennaio e il lancio del razzo/satellite di febbraio.

“E’ indispensabile completare la strategia quinquennale di sviluppo economico dello Stato nel 2016-20 – ha detto nel resoconto del Rodong Sinmun, organo ufficiale del Partito -. È auspicabile l’aumento della quota di produzione di energia dal nucleare tenendo l’attenzione sull’uso dell’idroelettrica”. Al potere da fine 2011 dopo la morte del padre Kim Jong-il, il “giovane generale” ha visto l’economia crescere di circa l’1% l’anno, nelle stime della Banca centrale di Seul: 1% nel 2014 e 1,1% nel 2013, mentre al 2009-2010 di recessione sono seguiti 4 anni di espansione. Kim ha poi difeso la politica ‘byeongjin’, lo sviluppo contestuale di armi nucleari ed economia.

La Corea del Nord, ha affermato Kim nel primo dettagliato rapporto dei media ufficiali dall’inizio del congresso, è preparata per dar vita a “relazioni amichevoli” con i Paesi che “rispettano la sua sovranità”, ad adempiere “fedelmente ai suoi obblighi di non proliferazione e a lottare per la denuclearizzazione globale”. Tuttavia, la politica del “byungjin”, lo sviluppo parallelo di nucleare ed economia (per la quale è stato appena presentato un nuovo piano quinquennale) annunciato dal leader in un discorso del 2013, non sarà abbandonata.

 Tra gli altri temi trattati, il pressing rivolto al Giappone per le scuse sulla colonizzazione della penisola del 1910-45 e l’impegno “molto deciso” del Partito dei Lavoratori sul fronte della riunificazione tra le due Coree. Su quest’ultimo punto, Kim ha auspicato il compimento di un processo che “rifletta il desiderio della gente”, promettendo ogni sforzo per attivare e rafforzare il dialogo bilaterale con Seul su vari livelli.

“Le due parti devono rispettarsi a vicenda e unire le forze come partner per aprire un nuovo capitolo che possa promuovere un movimento verso l’unificazione della penisola, ora divisa”, ma per fare questo è importante che Washington lasci la Corea del Sud: un passaggio necessario per siglare un trattato di pace che sostituisca l’armistizio della Guerra di Corea (1950-53).

Il settimo congresso, il primo in 36 anni, è iniziato venerdì e si sta tenendo tra i timori che Pyongyang possa decidere di tenere il quinto test nucleare dopo quelli del 2006, 2009, 2013 e di gennaio 2016. Nel primo giorno, Kim ha rivendicato lo status di super potenza militare coi successi della detonazione della “bomba-H” e il lancio del razzo/satellite di febbraio, mentre ieri la giornata è stata dedicata ai numerosi obiettivi tracciati per rafforzare il partito e, di riflesso, la nazione.