Alessandro Visani, lo storico “amato dagli studenti”

5 agosto 2016 | 10:00
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Alessandro Visani, lo storico “amato dagli studenti”

Vittima di un banale quanto devastante incidente domestico. Ha contribuito con le sue ricerche al premio Pulitzer assegnato a David I. Kertzer, professore di storia e antropologia alla Brown university

Il Faro on line – Se ne è andata una delle menti più brillanti che Pomezia abbia mai partorito. Se ne è andata troppo presto, in una calda giornata di agosto; per un banale quanto devastante incidente domestico, il professor Alessandro Visani ci ha lasciati per sempre

Storico presso La Sapienza-Università di Roma, dove svolgeva la sua attività, ha conseguito il Dottorato in Storia dell’Italia Contemporanea. Consulente di ricerca e collaboratore di Fondazioni e Istituti italiani e stranieri, è stato visiting researcher nel 2010 presso il Department of Italian Studies, University of Cambridge, UK, e ha ottenuto un post-doctorate fellowship presso il Center of Advanced Studies of United States Holocaust Memorial Museum, Washington DC, USA, a.a. 2008-2009. Relatore in convegni e conferenze presso università straniere (Columbia, Brown, Rutgers, Maryland, Middlebury, Connecticut in USA e University of London, UK) nel 2007 è stato borsista presso il Deutsches Historisches Institut in Rom.

Ma lui amava soprattutto quel “titolo”, non accademico bensì caratteriale, di “professore amato dai ragazzi”, per la sua umanità – non scevra da intransigenza – che metteva in ogni esame. Se vedeva uno studente in difficoltà emotiva cercava prima di metterlo a proprio agio, poi entrava nel dettaglio della materia. Se non avevi studiato non c’era verso di superare il muro, ma se lo avevi fatto, con lui non poteva essere un’improvvisa paura o la tensione nervosa a impedirti di prendere un buon voto.

Alessandro Visani era ciò che si definisce “una mente eccelsa”, uno storico contemporaneo che non si stancava mai di capire il perché dei fatti, che non si fermava alle apparenze. Che capiva e sentiva questa vita con una sensibilità maggiore rispetto agli altri, ed esplorava così quella dei nostri predecessori.

“Una mente eccelsa” non è un modo di dire: Alessandro ha ricevuto una pagina intera di ringraziamenti dopo il premio Pulitzer assegnato a David I. Kertzer, professore di storia e antropologia alla Brown university, autore di una ricerca dal titolo “Il patto col diavolo – Mussolini e Papa Pio XI, le relazioni segrete fra il Vaticano e l’Italia fascista”, edito da Rizzoli; ricerca nella quale il lavoro di Alessandro è stato preziosissimo.

Era lui il punto di riferimento nello studio dei rapporti tra Stato e Chiesa negli anni del fascismo, con particolare attenzione alle vicende dell’antisemitismo. Ora gli studi di Alessandro, che era in procinto di partire proprio per l’America, si fermeranno. Ed è un danno per l’intera comunità scientifica e di ricerca.

Ma certo lo è ancora più per chi lo ha potuto “vivere”, chi gli ha voluto bene, chi ha avuto la fortuna di conoscerlo anche fuori dal mondo accademico. Era un giovane professore che amava sua madre, suo padre e suo fratello Valerio per il quale nutriva un attaccamento viscerale. Lascia sua moglie e la piccola Carolina; alla quale bisognerà spiegare che il papà era una persona in gamba che non ha mai smesso di studiare e che ha capito l’importanza del fatto che chi nutre la mente nutre la propria anima. E la sua, era davvero bella.