Baubeach, città del Sole

8 agosto 2016 | 07:09
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Baubeach, città del Sole

Nel territorio delle polemiche sui migranti in nome del comune amore per gli animali convivono persone di razze e religioni diverse

Il Faro on line – Non è situata su un colle, come la città perfetta descritta nell’opera del filosofo Tommaso Campanella, non ha forma circolare e non ha mura, ma rimane comunque un luogo che ha il sapore dell’utopia, un posto dove il diverso si incontra e convive in armonia, dove tutti sembrano aver imparato a coabitare in pace senza distinzioni di sesso, razza o religione.

E quest’isola felice è a due passi da casa, a Maccarese, dove al Baubaech la consapevolezza e il rispetto dell’altro si sono trasformati in un vero e proprio stile di vita. In un contesto culturale dove tutto sembra fornire un pretesto per la discordia e la divisione, su questa striscia di spiaggia, sotto i raggi del sole o al riparo sotto un ombrellone, tutti sembrano riguadagnare una primitiva armonia, in nome del comune amore per gli animali. Il Baubeach infatti è la prima spiaggia d’Italia concepita su misura per gli amici a quattro zampe e qui tutto è pensato per una serena convivenza fra i cani e il loro accompagnatori umani.

Accade nella stessa città finita su tutti i telegiornali nazionali per le manifestazioni contro l’arrivo di un centro immigrati. Immagini che – a torto o a ragione, non spetta a noi dirlo – hanno dato del territorio di Fiumicino una visione razzista e xenofoba. Non è così, sia perché sono circa diecimila gli stranieri già integrati nella comunità locale, sia perché esistono esempi come quello del Baubeach, figli dello stesso territorio.
Al Baubeach non esiste distinzione di razza o di religione, di censo o geografica. Il comune star bene con i propri animali è condizione necessaria e sufficiente – per dirla sempre filosoficamente – per convivere.

Un luogo che si ispira ad una filosofia ben precisa, quella del Biocentrismo, secondo la quale l’uomo è tenuto a rispettare ogni forma di vita e a vivere in armonia con gli animali e la natura tutta, senza soffocarla con il sistema dell’antropocentrismo. Una filosofia che ha alla base un profondo concetto di rispetto per tutte le creature, indifferentemente dalla specie a cui appartengano, perché – sostengono al Baubeach – la sola appartenenza alla specie umana non giustifica il diritto di disporre della vita, della libertà e del lavoro di un altro essere vivente.

Ed è per vivere a pieno questa filosofia che gli ospiti del Baubeach si sono potuti immergere, venerdì e sabato scorsi, nello spazio emozionale allestito nell’area dello stabilimento, dove sulla pedana sull’acqua il visitatore è stato introdotto in un vero e proprio percorso interattivo, con pannelli da leggere, ma anche da scrivere, dove ha potuto ammirare lo slide show della mostra fotografica di Claudia Candido “Uomini e altri animali – verso una coesistenza possibile” e un’esposizione artistica con le opere luminose della pittrice Karen Thomas del ciclo “Terra e Mare”.

Cuore dell’evento, che vuole comunicare un messaggio d’amore necessario a tutti gli esseri viventi, è il libro di Patrizia Daffinà, ideatrice del Baubeach, dal titolo “Biocentrici si nasce!”, un saggio che ha il preciso intento di muovere nella coscienza di ogni lettore un dubbio, una domanda, un proposito di cambiamento.

Un testo che parte dalle immagini del reportage della fotografa naturalista Claudia Candido e prosegue con le intuizioni dell’autrice, fornendo emozioni, esperienze, studi etologici, per ribadire una certezza: la pace dell’uomo e la sua salute dipendono dal rispetto che – senza compromessi – egli restituisce alle altre specie.

“Per entrare in contatto con questo discorso – afferma l’autrice, raccontando gli spazi dell’allestimento – il visitatore ha oltrepassato una porta blu e si è calato nel mondo del rispetto e della consapevolezza, facendosi carezzare i capelli da centinaia di cuori bianchi sospesi da corde, che portano con sé le parole dei grandi pensatori del mondo a difesa di chi non ha voce. Ha potuto assistere, infilandosi in una camera allestita con tele blu, alla magia delle immagini scattate nei vari Paesi del mondo agli altri animali. Si è potuto sedere e leggere una pagina del libro, per poi esprimere con una sola parola, in un pannello gigante, la propria emozione al cospetto di questa parola: Biocentrismo”.

Gli ospiti hanno concluso il proprio percorso emozionale alla Baia del Colibrì, dove è collocato il Totem in cui si può leggere la favola africana ad esso ispirata, per poi entrare, accompagnati dal proprio cane in un tunnel di canne di bamboo per ascoltare il rumore del mare: un momento di dialogo empatico tra uomo e animale, un’occasione per riassaporare quell’emozione, scaturita nelle notte dei tempi in cui questo rapporto è nato.