A #fondi la presentazione dell’ultimo libro di Andrea Riccardi

23 agosto 2016 | 07:28
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A #fondi la presentazione dell’ultimo libro di Andrea Riccardi

Appuntamento culturale organizzato dal comune di Fondi e dalla Comunità di Sant’Egidio, in collaborazione con il Mof

A Fondi la presentazione dell’ultimo libro di Andrea Riccardi

Il Faro on line – Il sindaco di Fondi Salvatore De Meo rende noto che mercoledì 24 agosto p.v. alle ore 20.30 nel chiostro di San Domenico si svolgerà il consueto appuntamento culturale estivo organizzato dal comune di Fondi e dalla Comunità di Sant’Egidio, il cui rapporto – in collaborazione con il Mof – Centro Agroalimentare all’Ingrosso – si sviluppa da tempo in ambito sociale durante tutto l’anno con il sostegno fattivo per il contrasto alle povertà della città di Roma e della Regione Lazio.

L’appuntamento di quest’anno è con la presentazione dell’ultimo libro del fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi: “Periferie. Crisi e novità per la Chiesa” (Jaca Book 2016). Ne discuteranno con l’autore il vescovo di Gaeta Mons. Luigi Vari e il Primo Vice Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani. La manifestazione è organizzata dal Comune di Fondi e dalla Comunità di Sant’Egidio in collaborazione con Mof – Centro Agroalimentare all’Ingrosso, Banca Popolare di Fondi, Conad Superstore Fondi e il patrocinio del Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi.

Andrea Riccardi vede nelle tante aree marginali della società contemporanea il luogo privilegiato di crisi e di novità per la Chiesa cattolica. Nel suo libro egli evidenzia come le periferie siano molto più integrate da un punto di vista della comunicazione rispetto a quelle del secolo scorso ma al tempo stesso distaccate e non rappresentate da un punto di vista sociale e politico, con reti sociali scadenti o assenti. La complessità del controllo degli spazi urbani periferici consente l’infiltrazione di mafie e cartelli del crimine.

Scrive Riccardi: “Dopo il Vaticano II, sulla scorta del rinnovamento dell’eccelesiologia, si è molto insistito sulla dimensione della Chiesa locale, ma è stato un rinnovamento a metà. La Chiesa locale, a sua volta, ha spesso una visione centralistica che non dà spazio alle periferie. Non basta dividere le diocesi e rendere il centro più prossimo alle periferie. Occorre suscitare nuove realtà cristiane nelle periferie, accettandone la storia e la configurazione. Non tutto può essere programmato dal centro. E la diversità delle esperienze cristiane sullo stesso territorio non significa competitività. Il vero punto focale è quello di un cristianesimo inserito nella cultura e nella realtà urbana, soprattutto, delle periferie”.