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#terremoto, la terra trema ancora, si aggrava il bilancio delle vittime. il Governo in aiuto con 50 milioni

25 agosto 2016 | 23:56
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#terremoto, la terra trema ancora, si aggrava il bilancio delle vittime. il Governo in aiuto con 50 milioni
#terremoto, la terra trema ancora, si aggrava il bilancio delle vittime. il Governo in aiuto con 50 milioni
#terremoto, la terra trema ancora, si aggrava il bilancio delle vittime. il Governo in aiuto con 50 milioni

Primi fondi emergenza sisma. Banche e assicurazioni mobilitate. Si aggrava il bilancio delle vittime, aggiornato dalla Protezione Civile: 278 morti,

#terremoto, la terra trema ancora, si aggrava il bilancio delle vittime. il Governo in aiuto con 50 milioni

Il Faro on line – Trema ancora la terra nel centro Italia. Nelle prime ore della mattina, alle ore 06.28, una nuova scossa di magnitudo 4.8 è stata avvertita ad Amatrice (in provincia di Rieti) ed ha provocato nuovi crolli nel paese. Nel frattempo continua l’incessante opera dei vigili del fuoco e dei soccorritori che scavano ancora in due punti di corso Roma, in corrispondenza dell’Hotel Roma e di una casa privata.

Si aggrava il bilancio delle vittime, aggiornato dalla Protezione Civile: 278 morti, 207 dei quali ad Amatrice, 49 ad Arquata e 11 ad Accumoli. I feriti passati per gli ospedali di Lazio, Umbria e Marche sono 387, ma si sta verificando quanti ancora siano ospedalizzati. Fino a ieri sono state 238 le persone estratte vive dalle macerie: ai 215 salvati dai Vigili del Fuoco, si devono infatti aggiungere 23 tratti in salvo dal Soccorso Alpino.

Nella giornata di domani si terranno le esequie dellle vittime marchigiane ad Ascoli Piceno, nel Duomo. Sarà presente anche il capo dello Stato Sergio Mattarella. Il sindaco di Amatrice ha invece dichiartato che ancora non sa quando si terranno i funerali delle vittime di Amatrice. “Non Non c’è più neanche una chiesa, quindi si terranno all’aperto, ma dove e come ancora non lo sappiamo”, ha dichiarato Sergio Pirozzi.

Intanto il governo scende in campo per affrontare l’emergenza terremoto, proclama lo stato di emergenza e destina i primi 50 milioni di euro per sostenere i bisogni primari delle popolazioni colpite dal sisma, apprestandosi anche a varare lo stop alle scadenze fiscali nei territori coinvolti. Il primo incontro tra Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan dopo la pausa estiva doveva essere una riunione di routine, l’occasione per fare il punto sulla situazione economica e cominciare a delineare, a grandi linee, il quadro macroeconomico dell’autunno in vista della messa a punto della nuova legge di bilancio.

Nel faccia a faccia a Palazzo Chigi, l’emergenza terremoto ha invece avuto inevitabilmente il sopravvento su ogni altra questione. Il fondo per le emergenze nazionali, che ammonta in tutto a 234 milioni di euro e che è stato deciso di utilizzare per i primi 50 milioni, è infatti in capo al ministero del Tesoro, e la delega alle ricostruzioni è affidata proprio alla sottosegretaria al Ministero dell’Economia, Paola De Micheli.

I danni del sisma e l’assistenza primaria alle popolazioni dei Comuni colpiti hanno quindi prevalso anche sui temi del dopo-Ventotene e su quella flessibilità dei conti pubblici su cui il premier e Padoan dovranno concentrarsi nelle prossime settimane. Tra le voci che circolano tra gli addetti ai lavori non è esclusa quella che proprio un terremoto così devastante possa essere portata all’attenzione dell’Europa, visto che la ricostruzione nei territori colpiti e il nuovo progetto “casa Italia” lanciato da Renzi per la prevenzione richiederà tempo e risorse probabilmente straordinarie.

Ragionamenti simili sono però al momento ancora prematuri. La fase attuale è ancora quella dell’emergenza e dell’assistenza immediata. Il Mef sta quindi preparando il decreto ministeriale necessario a sospendere le scadenze fiscali nei territori coinvolti. Il provvedimento, già sperimentato in altri casi di calamità naturale, come le alluvioni in Toscana del 2014, arriverà a breve, ma per l’emissione il ministero doveva comunque attendere la proclamazione dello stato di emergenza arrivata in serata al consiglio dei ministri e l’individuazione esatta dei Comuni in cui applicare la sospensione.

Nella spinta alla solidarietà, continua intanto a farsi strada l’idea di destinare ai sopravvissuti il Jackpot del SuperEnalotto. Un’ipotesi giudicata dal sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, “bella, ma con dei problemi da risolvere”. In passato sono state sperimentate altre iniziative come un Gratta e vinci ad hoc o un’estrazione particolare e non è escluso che si possa rispolverare la stessa idea.

A muoversi è nel frattempo anche il mondo privato. Le banche del territorio, da Nuova Banca Marche a Nuova Banca Etruria, stanno mettendo a disposizione plafond specifici per l’emergenza, e hanno deciso di aderire all’appello dell’Abi per la sospensione delle rate dei mutui. Sulla stessa linea anche l’Ania ha invitato le compagnie di assicurazione a concedere una proroga del pagamento dei premi.