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“Ricostruzione” parola magica

28 agosto 2016 | 10:19
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“Ricostruzione” parola magica

Ormai siamo assuefatti a queste drammatiche situazioni, ad ogni catastrofe sismica, si rinnova il “poteva essere evitata” “disastro annunciato” in queste ore frenetiche, tutto il marcio affiora tra le macerie, con poveri cadaveri straziati, vittime di sciacallaggio imprenditoriale, dove edifici ristrutturati e collaudati, mostrano l’inefficienza dei lavori fatti, dove nei pilastri portanti, fanno bella mostra tonnellate di sabbia al posto di cemento armato, dove il tecnico “corrotto” ha “regolarmente” firmato l’agibilità per una struttura diventata poi una tomba senza scampo.

“Ricostruzione” parola magica che in queste ultime ore riempie la bocca di “soggetti” istituzionali in passerella nelle zone terremotate, “personaggi” che arrivano con aereo di stato da 350.000.000,00 di euro, in macchine blindate, ben vestiti, “tutti pettinati e profumati” come direbbe l’amico Enzo Salvi, mettendo in bella mostra le improponibili facce di circostanza, verso visi che portano le tracce del dolore con ancora la morte negli occhi.

Purtroppo, e ribadisco il “purtroppo” siamo abituati ormai a queste situazioni, dove le promesse sono sempre le stesse, dove chi ha perso tutto vuol credere, nella remota speranza, di interventi a breve termine, e dove si aprirà la caccia all’appalto, dove loschi individui, travestiti da pseudo costruttori, si infiltreranno, con l’aiuto degli amici di amici, per banchettare, con soldi pubblici, con il ricavato delle donazioni, per rimpinguare solo ed esclusivamente i loro conti correnti.

Ci auguriamo che l’esempio dell’Aquila e di passate catastrofi sismiche, alcune ancora oggi rimaste insolute, siano da monito, nel selezionare le ditte poi incaricate nella fase di “ricostruzione”, che vengano appaltate ditte certificate dagli organi di stato, e non cadere nel baratro della mafia e della camorra che continua ad arricchirsi con il sangue e i lutti di chi ha perso tutto e la vita stessa.

Purtroppo la vita si ostina ad insegnarci la via giusta, via, dove giunti al bivio, tra il bene e il male, viene scelta sistematicamente e percorsa da speculatori e faccendieri del mattone a basso costo, insensibili al
prossimo carico di morte e dolore che “crolleranno” su persone totalmente inermi.