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Erosione, Focene chiama Regione Lazio e Comune di #fiumicino

7 settembre 2016 | 14:21
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Erosione, Focene chiama Regione Lazio e Comune di #fiumicino

Nuovo Comitato Cittadino Focene: “Pronti a rivolgersi alla Procura”

Erosione, Focene chiama Regione Lazio e Comune di Fiumicino

Il Faro on line – ”Con l’estate che sta scemando, è tempo anche di portare all’attenzione dell’Amministrazione Comunale, e anche di quella Regionale, una situazione che può essere estremamente pericolosa per la popolazione e per la scuola di Focene. La scogliera artificiale prospiciente il chiosco Baraonda necessita di lavori urgenti di consolidamento. Sembra che Comune e Regione si palleggino la responsabilità su chi debba intervenire. Noi sappiamo che già lo scorso anno una mareggiata ha sfondato la duna e l’acqua è arrivata fino a viale di Focene. Noi sappiamo che la situazione a settembre 2015 era decisamente migliore di quella attuale. Non vorremmo che per un rimpallo di responsabilità si finisse con abitazioni e scuola allagate” – denuncia il Nuovo Comitato Cittadino Focene.

”Per aggiungere una nota di colore al comportamento delle Amministrazioni – prosegue il comunicato -, riferiamo quanto segue: tempo fa, quando il sindaco Montino venne a Focene, fu interpellato dal proprietario del chiosco, e suggerì di provvedere in proprio all’effettuazione dei lavori. Se questo non fosse abbastanza comico (Sindaco, a quando una sottoscrizione per provvedere in proprio alla potatura degli alberi, o alla manutenzione dell’illuminazione pubblica? Aspettiamo ansiosi) l’ingegnere Lupino, della Regione, ha dichiarato che non ci sono fondi per il lavoro (N.B.: abbiamo preventivi in mano del valore di 65.000 e 90.000 euro. Il lavoro di via dei Nautili ne costa più di 300.000); ciò nonostante la Regione, nella sua illuminata benevolenza, se si provvede in proprio concederà subito il permesso per l’effettuazione dei lavori. Tutto questo sempre che i lavori siano approvati dall’ufficio tecnico”.

Riassumiamo quindi quanto accaduto – prosegue il Comitato -: Si progetta un’opera che chiaramente non svolge il suo lavoro; non si effettua alcun controllo sulla bontà dei lavori, non si effettua alcun monitoraggio sul territorio, non si prende atto della pericolosità della situazione, il mare sfonda e arriva la Protezione Civile, il Sindaco di Fiumicino suggerisce di provvedere a spese di privati, la Regione dice che (bontà sua) darà subito il nulla osta”.

”Se non fossimo in Italia – conclude il comunicato -, potremmo suggerire alla Regione di cedere la proprietà delle spiagge a chi le gestisce, siamo certi che l’erosione finirebbe ex abrupto. Ma se non fossimo in Italia probabilmente l’Amministrazione avrebbe già provveduto. Riteniamo che questo stato di cose, oltre ad essere grottesco, sia estremamente rischioso. Con Amatrice abbiamo ben visto quali sono le conseguenze dell’incuria. L’autunno è alle porte, l’Amministrazione si muova. Regionale, comunale, a noi interessa davvero poco. Forse interesserà di più la Magistratura, dipanare la matassa. Perché una cosa è certa, se non saranno presi provvedimenti urgenti redigeremo un esposto indirizzato alla Procura”.