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#messico: cartello della #droga abbatte aereo della polizia, 4 morti

7 settembre 2016 | 05:39
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#messico: cartello della #droga abbatte aereo della polizia, 4 morti

Ucciso il pilota e tre agenti di polizia; un altro è rimasto ferito. L’attacco è avvenuto nello stato di Michoacan,

#messico: cartello della #droga abbatte aereo della polizia, 4 morti

Il Faro on line – Uomini armati hanno abbattuto un elicottero della polizia nell’ovest del Messico, uccidendo il pilota e tre agenti; un altro è rimasto ferito. L’attacco è avvenuto ieri nello stato di Michoacan, nei pressi di Apatzingan, focolaio di attività del cartello della droga. Nel maggio del 2015, nel vicino stato di Jalisco il cartello aveva abbattuto con un lanciarazzi un elicottero dell’esercito uccidendo 10 persone.

In atto da mesi c’è una vera e propria guerra. Il 7 gennaio è stato (ri)catturato Joacquin Guzman Loera (El Chapo), il capo indiscusso del più temibile cartello messicano di narcotrafficanti. La “taglia” sulla sua cattura di 5 milioni di dollari da parte degli americani e di 3 milioni dalla autorità messicane, ha avuto gli effetti sperati. L’arresto è avvenuto a Los Mochis (Sinaloa), dopo un violento conflitto a fuoco con i fanti della Marina Militare ai quali, già in passato, sono state affidate operazioni particolarmente complesse tese alla cattura di pericolosi latitanti.

Nel conflitto a fuoco sono rimasti uccisi cinque uomini della scorta del narcotrafficante e altri sei sono stati arrestati. Tra questi ultimi anche un altro “pezzo da novanta” del cartello, Orso Ivan Gastelum Cruz (El Cholo), responsabile della organizzazione criminale a Guamuchil ed evaso dal carcere nel 2009.

Come il suo “capo” che nel luglio del 2015 aveva lasciato il carcere di massima sicurezza “El Altiplano” da un cunicolo scavato sotto la doccia collegato ad un tunnel realizzato ad alcuni metri di profondità e lungo oltre un chilometro.

I cartelli messicani hanno realizzato una trasformazione, tipica del meccanismo imprenditoriale-economico degli ultimi decenni, e cioè che il distributore è diventato più importante, sia dal punto di vista economico che politico, del produttore.

Quella delle attività illegali al confine tra Messico e Stati Uniti è una storia vecchia quanto il confine stesso. I primi contatti tra coloni americani e residenti messicani (in quello che oggi è il Sud statunitense, strappato al Messico con la guerra del 1845-48 e con il Louisiana Purchase del 1853) risalgono al Settecento, ben prima dell’indipendenza dal Regno Unito, quando i venditori di pellicce di castoro del nord varcavano illegalmente il confine meridionale per vendere la loro preziosa merce. Nei decenni successivi seguirono venditori e imbonitori di ogni tipo, in un gioco a parti rovesciate in cui a sconfinare erano i gringos e a reprimere i messicani, al contrario di quanto avviene oggi.