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#aeroporto L. da Vinci, Ams: la Iag ha versato. Ormai manca solo l’atto notarile. Poi il piano diventerà operativo

Auspicabile un "gemellaggio" tra aziende italiane del settore

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Aeroporto L. da Vinci, Ams: la Iag ha versato. Ormai manca solo l’atto notarile. Poi il piano diventerà operativo

Il Faro on line – Un’ennesima interrogazione parlamentare è stata presentata sulla questione dell’Alitalia Maintenance System. Lo ha fatto Roberto Simonetti, esponente del Gruppo Lega Nord e Autonomie, Lega dei popoli, Noi con Salvini. Destinatari sono stati il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e il Ministero dello sviluppo economico.

A dare il via all’interrogazione l’episodio che lo scorso 23 agosto ha visto protagonista un volo Meridiana diretto ad Olbia e decollato alle 10 del mattino da Torino, con a bordo circa 97 passeggeri più sei membri dell’equipaggio, costretto a fare ritorno all’aeroporto di Caselle per un’avaria ad uno dei due motori; come riportato a mezzo stampa, in fase di decollo, uno dei due motori del Boeing 734 ha perso potenza e all’altezza di Bra è dovuto rientrare, creando non poco spavento e disagio; “risulta all’interrogante – è scritto – che trattasi di velivolo in wet-lease, termine con il quale si indica un contratto di noleggio di un aeromobile comprendete tutte le prestazioni accessorie quali assicurazione, equipaggio e manutenzione.

Il contratto di wet-lease viene solitamente stipulato tra due compagnie aeree: il locatore di fatto fornisce al locatario una prestazione di servizio e non, come nel caso del dry-lease, la disponibilità effettiva del mezzo; il locatore in effetti opera per conto del locatario un certo numero di voli, utilizzando una struttura interamente propria, ma tali voli vengono classificati con il codice Iata del locatario; anche Alitalia sta adottando tale pratica, sottraendo la revisione dei propri motori ad Ams (Alitalia Maintenance Systems), che ha sempre garantito elevati standarddi sicurezza, e affidandola alla israeliana BedeK, con il risultato che solo nell’ultimo mese ha riscontrato problemi su 3 motori provenienti, appunto, da Bedek Israele.

La predetta pratica di leasing comporta, dunque, l’evidente rinuncia ai controlli manutentivi sia sugli aeromobili che sui motori, preferendo il risparmio sui costi di gestione a scapito della sicurezza dei passeggeri”. Il punto è proprio questo: il risparmio a scapito della sicurezza.

La storia di Ams (Alitalia Maintenance Systems) in questo senso è emblematica, e forse a una svolta. La Iag, che aveva vinto la gara per gli asset, ha finalmente presentato il suo piano e versato i soldi necessari per la fideiussione. Manca solo ormai l’atto notarile, che viene ritardato per permettere ad Alitalia – che lo ha chiesto formalmente – do portare via dai magazzini tutti i materiali di sua proprietà.

La vicenda dell’Ams sembra rivivere anche in un’altra simile, a Napoli, con la Atitech. Della holding napoletana si era parlato per evitare la chiusura di Ams, ma poi non se ne è fatto più nulla. Attualmente anche per la Atitech sembrerebbe prospettarsi un ridimensionamento; la principale compagnia aerea cliente di Atitech è Alitalia Etihad. ma i due hangar di revisione/manutenzione e di verniciatura a Capodichino cominciano ad avere meno commesse.
Una strategia ben conosciuta da Ams, che potrebbe replicarsi anche in altri settori. A meno che non si riesca a capire che mettendo insieme le professionalità di diverse aziende iyaliane e abbattendo così i costi si potrebbe tornare ad essere competitivi sul mercato.
Non viene messa in discussione la professionalità delle aziende italiane infatti, universalmente riconosciute tra le più competenti e affidabili, ma il loro posizionamento su un mercato che tende sempre più a risparmiare. Una fusione – si passi l termine anche se improprio sotto il punto di vista economico aziendale – potrebbe essere il primo passo per… riaccendere i motori.

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