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Cronaca Locale
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#maccarese, ‘avvelenati’ dal percolato. Lettera dei residenti ai Sindaci di #roma e #fiumicino

19 settembre 2016 | 08:02
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#maccarese, ‘avvelenati’ dal percolato. Lettera dei residenti ai Sindaci di #roma e #fiumicino
#maccarese, ‘avvelenati’ dal percolato. Lettera dei residenti ai Sindaci di #roma e #fiumicino
#maccarese, ‘avvelenati’ dal percolato. Lettera dei residenti ai Sindaci di #roma e #fiumicino
#maccarese, ‘avvelenati’ dal percolato. Lettera dei residenti ai Sindaci di #roma e #fiumicino

Vane finora le proteste. Punto per punto le richieste dei residenti fatte anche a Regione Lazio e ai vertici Ama

#maccarese, “avvelenati” dal percolato. Lettera dei residenti ai Sindaci di #roma e #fiumicino

Il Faro on line – Ed è sempre allarme percolato a Maccarese. La scia di liquido e scarti in decomposizione continua a riversarsi dai camion dell’Ama su via Tre Denari, con le conseguenze che si possono immaginare. E tutto questo dura da mesi, ma le richieste, e poi le proteste, dei cittadini sembra che non abbiano sortito il minimo effetto. Lo stato di degrado in cui versa la zona permane, mentre la sicurezza e la salute dei residenti sono messe quotidianamente in pericolo dalle operazioni di trasferenza dei rifiuti verso l’impianto di compostaggio di viale dell’Olmazzeto.

Il percolato è, infatti, un liquido che si produce per l’infiltrazione dell’acqua nella massa dei rifiuti e per la decomposizione degli stessi: per questo possiede un elevato tenore di inquinanti dovuti ai processi, chimici e biologici, di putrefazione e disfacimento che interessano i materiali condotti in discarica. E sempre per lo stesso motivo emana un odore particolarmente sgradevole e nauseabondo, al punto tale che anche un piccola quantità di questo refluo è in grado di infestare un ambiente molto esteso.

Lo sanno bene i residenti di Maccarese che lo vedono defluire dai mezzi dell’Ama e che combattono ogni giorno con i disagi che questa situazione comporta: sporcizia, scarsa igiene unite ad un’aria sempre più irrespirabile.
La strada si trasforma in una discarica a cielo aperto, mentre l’asfalto è ormai ridotto a brandelli per il continuo passaggio dei mezzi pesanti provenienti da Roma.

Buche, crepe, avvallamenti – ma anche condutture idriche rotte – si aggiungono al problema dei rifiuti, mettendo a rischio la sicurezza degli automobilisti e a dura prova la pazienza dei residenti. Che hanno deciso di dire basta. Dopo le dovute segnalazioni, le richieste e le proteste, davanti al silenzio dell’Amministrazione e degli Enti competenti, i cittadini hanno deciso di unire le forze dando vita ad un comitato spontaneo – che si riunisce periodicamente proprio lì, su via Tre Denari – per intraprendere iniziative comuni che possano mettere fine a questa situazione.

Un’iniziativa che – come spesso accade di questi tempi – ha preso il via dalle pagine dei social media. E su Facebook è recentemente nato un gruppo pubblico ad hoc: “Difendiamo Maccarese”, dove – a dispetto del nome – sono invitati a partecipare tutti i cittadini di Fiumicino e dei comuni limitrofi interessati dalle problematiche relative alla trasferenza dei rifiuti e simili.

Qui vengono postate foto, filmati, segnalazioni, ma soprattutto ci si da appuntamento per discutere insieme della questione e decidere le azioni da mettere in campo per garantire la salute e l’incolumità dei residenti. Residenti che stanno formando un gruppo coeso, attivo, consapevole, che vuole informarsi e sapere.

Per questo nell’ultima riunione i partecipanti hanno elaborato una serie di richieste, da presentare ai Sindaci di Roma e Fiumicino, agli Assessori all’Ambiente, alla Regione Lazio e al responsabile dell’Impianto di via dell’Olmazzeto, per avere informazioni più dettagliate su percolato, quantità dei rifiuti, emissioni inquinati e quant’altro risulti utile a studiare una soluzione condivisa del problema.

E sempre dalle pagine Facebook arriva puntuale, all’indomani della riunione, il commento positivo di Riccardo Di Giuseppe responsabile dell’Oasi del Wwf del Litorale Romano e tra promotori dell’iniziativa: “Tanta la partecipazione per cercare di risolvere il problema della trasferenza a Maccarese dei rifiuti di Roma. Il problema è molto sentito, vista la partecipazione di molte persone anche di altre località di Fiumicino. Siamo una bella comunità, grazie a tutti!”.

Punto per punto le richieste dei residenti. Sono riassunte in tredici punti le richieste dei residenti di Maccarese, che si rivolgono al responsabile dell’Impianto Ama di viale dell’Olmazzeto, ai Sindaci e agli Assessori all’Ambiente del comune di Fiumicino e di quello di Roma, e infine alla Regione Lazio, per avere informazioni dettagliate in primo luogo sullo stato “dell’iter procedurale di autorizzazione dell’Impianto Ama di Rocca Cencia che, in sede della Conferenza dei Servizi di luglio 2015, era stato indicato come l’impianto che avrebbe sostituito quello di Maccarese per le operazioni di trasferenza” entro un periodo di due o tre anni; inoltre i cittadini firmatari della lettera intendono conoscere la quantità e anche la provenienza dei “rifiuti avviati alla linea di compostaggio aerobico per la produzione di ammendante compostato misto, con particolare riferimento alla frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata porta a porta conferita presso l’impianto dal Comune di Fiumicino”.

Domande puntuali, tecniche, quelle dei residenti che non si fermano alla quantità e qualità dei rifiuti avviati alla trasferenza, ma che puntano a sapere il parere dell’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) sulle emissioni atmosferiche e sugli scarichi idrici al momento del rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia), nonché l’esito del “ricorso al Tar presentato dal Comune di Fiumicino, avverso al rilascio dell’Aia stesso”.

Ma non finisce qui. Le informazioni richieste infatti riguardano anche – come era logico aspettarsi – la “manutenzione di viale Tre Denari, soggetta a frequenti rotture del manto stradale e delle condotte sottostanti” e la periodicità del lavaggio e della pulizia delle strade percorse dai mezzi dell’Ama, dei quali si richiede di conoscere non solo il numero, ma anche il percorso in entrata e in uscita dall’impianto di compostaggio.
E ancora i residenti vogliono che vengano eseguite analisi del percolato e delle “emissioni odorigene provocate dalle operazioni di trasferenza”.

Ultimo, ma non ultimo, al tredicesimo punto della lista i residenti chiedono esplicitamente le “motivazioni per cui il sindaco di Fiumicino non abbia proceduto ancora all’emissione dei un’ordinanza contingibile ed urgente a tutela della salute e della incolumità pubbliche messe in quotidiano pericolo dalle attività connesse al trasporto dei rifiuti”.
Tanti dunque i quesiti inevasi, tante le domande dei residenti che vogliono dire basta ad una situazione giunta, per i residenti, al limite della sopportazione.