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#Usa sotto attacco, altre tre bombe scoperte a #newyork dopo l’ordigno esploso a Chelsea

19 settembre 2016 | 10:29
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#Usa sotto attacco, altre tre bombe scoperte a #newyork dopo l’ordigno esploso a Chelsea

Un secondo ordigno sulla 27/a strada è starto disinnescato dagli artificieri

#Usa sotto attacco, altre tre bombe scoperte a #newyork dopo l’ordigno esploso a Chelsea

Il Faro on line – Altre tre bombe collegate tra loro con dei fili sono state trovate a New York. Lo riporta la Cnn spiegando che si tratta di ordigni tipo ‘pipe-bomb’ (tubo bomba), senza precisare dove è avvenuto il ritrovamento. Sale sempre più l’allerta dunque dopo l’ordigno esploso a Chelsea, nella West Side della Grande Mela. Si tratta certamente di una bomba ad alto potenziale, che ha ferito 29 persone e mandato in frantumi decine di vetrine. Il boato è stato sentito a isolati di distanza.

Un secondo ordigno sulla 27/a strada, disinnescato dagli artificieri, è invece una pentola a pressione: aveva dei fili collegati a un cellulare, probabile comando remoto per attivare la bomba. Lo stesso tipo di ordigno utilizzato nel 2013 dagli attentatori della maratona di Boston, i fratelli ceceni Dzhokar e Tamerlan Tsarnaev. L’esplosione causò 3 morti e oltre 260 feriti. I due avevano costruito la bomba probabilmente seguendo le istruzioni tratte da ‘Inspire’, il magazine di al Qaida nella Penisola arabica (Aqap) fondato dall’imam americano-yemenita Anwar al-Awlaki, ucciso da un drone Usa in Yemen il 30 settembre del 2011.

“Come cucinare una bomba nella cucina di tua madre” era stata la storia di copertina della rivista. E sempre una pentola-bomba venne piazzata dall’attentatore solitario di Times Square, Faisal Shahzad, su un’auto parcheggiata in pieno centro a Manhattan nel maggio 2010 che poi non era riuscito a fare esplodere. Un anno prima, ancora a New York, era stato arrestato Najibullah Zazi, l’afghano-americano che con due compagni di scuola voleva colpire la metropolitana della Grande Mela e aveva comprato gli ingredienti della sua “torta esplosiva” in un negozio di prodotti per parrucchiere.

Poi è arrivato l’Isis: la firma dei seguaci di Abu Bakr al Baghdadi sul sangue sparso in Europa ha un nome, il Tapt. E’ l’esplosivo artigianale che ha fatto strage negli attentati di Parigi e Bruxelles. Quindici chili vennero successivamente trovati nel covo dei kamikaze a Schaerbeek, in Belgio, insieme a 150 litri di acetone, 30 litri di acqua ossigenata, detonatori, una valigia piena di chiodi, viti e atro materiale. E rimarranno sempre negli occhi di tutti le immagini di Michael Olumide Adebolajo e Michael Oluwatobi Adebowale, i due britannici di origini nigeriane che nel 2013 hanno ucciso il soldato di Sua Maestà Lee Rigby con una mannaia, andandosene poi in giro ricoperti di sangue per le strade di Londra.