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Cronaca Locale
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#fiumicino, acquedotti rurali: la svolta è vicina. Pronti e finanziati oltre 30 milioni di euro da investire sul territorio

22 settembre 2016 | 08:05
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#fiumicino, acquedotti rurali: la svolta è vicina. Pronti e finanziati oltre 30 milioni di euro da investire sul territorio

Positivo l’incontro tra Comune, Arsial e Acea Ato 2, si passa alla fase di studio. In programma nel 2017 il passaggio di gestione da Arsial ad Acea Ato 2

#fiumicino, acquedotti rurali: la svolta è vicina. Pronti e finanziati oltre 30 milioni di euro da investire sul territorio

Il Faro on line – Questa volta non è un “annuncio”, anche perché dal Comune non è stata volutamente organizzata nessuna comunicazione. Ma quello che è accaduto ieri mattina a Fiumicino potrebbe essere ricordato come la “svolta” per la gestione idrica di tutta l’area nord, quella facente riferimento all’ex Maremma, per intenderci. Un’area vastissima, che solo per il Comune di Fiumicino vede 33 chilometri di condotte, che si vanno a sommare agli altri tratti ricadenti in altri comuni, tra cui Roma, Bracciano, Anguillara, ecc.
Chilometri e chilometri di acquedotti ormai vetusti, quasi “colabrodo”, che l’Arsial – che ne è proprietario – non riesce più a gestire. E lo sanno bene i residenti di quelle zone.

Ciò che forse non sanno è che proprio l’Arsial ha mandato una comunicazione lapidaria agli altri enti coinvolti: dal 1 gennaio 2017 molla tutto, non essendo più in grado di far fronte alla gestione tecnica, alla manutenzione né tantomeno all’ammodernamento tecnologico. D’altronde l’Arsial è nato per altre competenze, e questa gestione è “improprio” dall’origine.

Si è attivato il sindaco di Fiumicino Esterino Montino, per far fronte a questa emergenza che avrebbe potuto tramutarsi in un vuoto gestionale che sarebbe ricaduto sui cittadini. E ha convocato una riunione con l’amministratore unico di Arsial, Antonio Rosati e i responsabili di Acea Ato 2 sulla situazione degli acquedotti rurali.
Per Acea Ato 2 si è mosso addirittura l’Amministratore delegato, Paolo Saccani, a testimonianza di quanto importante fosse la discussione sul tavolo. Ne è uscito fuori un quadro di grande speranza per il futuro, anche se non è possibile ancora parlare di “fase operativa”. Le basi per una rivoluzione però ci sono tutte.
Acea Ato si è detta disposta a prendere il testimone da Arsial purché fossero messe a posto tutte le questioni burocratiche inerenti un cambio del genere; che tradotto vuol dire non avere rogne su particelle catastali, servitù di passaggio, competenze comunali, situazioni igienico sanitarie. L’Arsial, che già aveva avviato un percorso di censimento dell’esistente, si è detta pronta a completarlo pur di passare la mano, e lo farà in collaborazione con i Comuni che dovranno poi formalmente interessare Ato 2 nella gestione degli acquedotti.

Certo l’Ato 2 sa bene che andrà a prendere in carico reti idriche molto degradate dal tempo, ma si è impegnata in un piano di interventi da 15 milioni di euro fino al 2018, che si sommeranno ai 13 milioni di euro già stanziati dalla Regione Lazio proprio per l’ammodernamento degli acquedotti rurali e ai soldi già utilizzati per opere attualmente in corso.
Come i 4 milioni di euro per fare in modo che il serbatoio di Tragliatella non peschi più dai pozzi ma venga servito da una condotta idrica ad hoc, cosa che visto l’avanzamento dei lavori dovrebbe concretizzarsi entro la fine del prossimo novembre.

Tutti gli attori principali dunque di sono affacciati al tavolo di concertazione, “ed anzi li ringrazio – chiosa il sindaco Montino, deus ex machina di questo incontro – per la disponibilità dimostrata sull’argomento e l’attenzione prestata al territorio”. Ora però è il momento di passare ai fatti.
L’Arsial nel completare lo screening delle reti idriche, i Comuni nel dare supporto e l’Acea nel programmare già da ora gli interventi più necessari per ammodernare gli impianti. Fornitura prevista per gli abitanti e per il bestiame.

Cosa è un acquedotto rurale
Un acquedotto (dai due termini del latino aqua («acqua») e ducere («condurre») è il complesso delle opere di presa, convogliamento e distribuzione dell’acqua necessaria ad una o più utilizzazioni: uso potabile, uso irriguo, uso industriale, ecc. Costruttivamente può essere realizzato in vari modi: con canali artificiali, con tubazioni o con soluzioni miste. Nel caso di canali il funzionamento può essere solo a pelo libero, nel caso di tubazioni anche in pressione. Per gli acquedotti potabili, si preferisce il funzionamento in pressione, perché dà maggiori garanzie igieniche. Tra gli acquedotti potabili c’è il cosiddetto acquedotto rurale, cioè acqua potabile fornita agli abitanti delle campagne e al bestiame. E’ escluso l’uso irriguo. A valle del serbatoio urbano, generalmente viene realizzata una condotta di avvicinamento, denominata suburbana, che collega l’opera di accumulo alla rete di distribuzione idrica urbana. La rete di distribuzione idrica urbana è costituita dall’insieme delle condotte che alimentano le utenze private.