la vicenda |
Aeroporto
/

Aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino, il “caso” della carenza di parcheggi per i dipendenti

23 settembre 2016 | 08:00
Share0
Aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino, il “caso” della carenza di parcheggi per i dipendenti

Il consigliere regionale Santori invoca Zingaretti: “Lavoratori tartassati dalle multe”

Il Faro on line – “La carenza di parcheggi a disposizione del personale in servizio presso l’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino si sta trasformando di giorno in giorno in un insopportabile salasso per i lavoratori”. E’ quanto dichiara Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia.

Parliamo di migliaia di persone – prosegue -, spesso con contratti di lavoro precari e modeste retribuzioni, che sono costretti a cercare un posto per la propria autovettura e a causa della scarsità di stalli a disposizione lasciano i veicoli in parcheggi non autorizzati, spesso anche in prossimità di curve. Una sosta selvaggia che la Polizia municipale Fiumicino, Comune competente per territorio che incassa gli introiti delle multe, deve giustamente sanzionare da codice della strada, con il risultato che ai lavoratori vengono elevati verbali di importi ben superiori alla media della loro paga giornaliera, a cui si aggiungono gli eventuali costi della rimozione. Oltre ai disagi che questa comporta per il recupero del mezzo. Invece, quei fortunati che in questa lotteria giornaliera riescono a trovare un posto auto regolare, conti alla mano finiscono per dare ad Aeroporti di Roma, che gestisce gli stalli, una buona percentuale del proprio stipendio”.

La riduzione dei parcheggi in prossimità dello scalo e le disposizioni antiterrorismo purtroppo non danno alternativa agli aeroportuali. Così come già richiesto dalla Cisl alla Regione Lazio, che partecipa con una piccola quota in Adr, è opportuno e urgente che il presidente Zingaretti trovi al più presto una soluzione a questo problema. Abbiamo dunque inviato al governatore una richiesta di intervento urgente e risolutivo, perché andare al lavoro non debba più trasformarsi nella roulette russa della multa presa o scampata” – conclude Santori.