No a Roma 2024, le reazioni del mondo sportivo. Gli atleti azzurri esprimono il loro dissenso

23 settembre 2016 | 13:00
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No a Roma 2024, le reazioni del mondo sportivo. Gli atleti azzurri esprimono il loro dissenso

Valentina Vezzali: “Il sogno di un’intera Nazione, si è trasformato in capriccio politico ed argomento di campagna elettorale”. Amarezza anche, nelle parole, degli altri campioni olimpici azzurri

No a Roma 2024, le reazioni del mondo sportivo. Gli atleti azzurri esprimono il loro dissenso

Il Faro on line – Arrivano come un fiume in piena, le reazioni dal mondo dello sport. Dopo la decisione di dare uno stop, alla candidatura di Roma, gli atleti azzurri esprimono il loro parere ed è tutto unanime. Occasione sicuramente persa ed un sogno svanito. Tutti si stringono intorno al Presidente Malagò e al lavoro da lui, fino ad ora, svolto.

LE DICHIARAZIONI DI NICCOLO’ CAMPRIANI E DI VALENTINA VEZZALI
Di ritorno da Rio 2016, dove ha vinto due medaglie d’oro nel tiro a segno e due titoli a Cinque Cerchi, entrando nella storia dell’olimpismo, Niccolò Campriani, delle Fiamme Gialle dichiara: “Con un no ed un si a prescindere, non si fa strada – ammette, Campriani dagli studi di Sky Tg24, proseguendo – speravo che voi – rivolgendosi direttamente ai Cinque Stelle – faceste da garante, per un’Olimpiade trasparente”. Facendo riferimento, all’analisi statistica, snocciolata dalla Raggi in Campidoglio, Noccolò consiglia: “No si può fare un’analisi solo con le cifre. Vi chiedo avendo anche simpatizzato per voi, di entrare nel merito della questione”. Sono amare e piene di nostalgia già, le parole di Campriani, per una candidatura che tuttavia, resta in piedi, fino all’atto formale di rinuncia, che dovrebbe essere fatto, dall’Assemblea Capitolina, come legge vuole: “E’ stata una scelta politica ed il Sindaco ha la facoltà di farla. Che fine ha fatto il referendum ? Chiedo di farlo. Roma va salvata a prescindere, per i romani che vivono e lavorano”.

Parlando della crescita economica, che i Giochi possono portare ad una città che organizza, Campriani riflette su ciò che è accaduto a Londra: “A Londra, dove ho vissuto due anni, dopo le Olimpiadi, erano stracontenti di averle fatte. Un sondaggio tra i cittadini londinesi ha rivelato che, malgrado i soldi spesi, la gente e soprattutto i giovani, erano moto felici”. Anche Valentina Vezzali, pluricampionessa olimpica di fioretto, mediante la sua pagina ufficiale Fb, nel giorno della decisione della Sindaca Raggi, fa sapere: “Non è solo un giorno triste per lo sport italiano, ma anche per l’Italia e per chi sogna un Paese diverso. Il “no” della Raggi, obbliga l’Italia ad uscire sconfitta da una sfida, senza neanche parteciparvi. Il sogno di un’intera Nazione, si è trasformato in capriccio politico ed argomento di campagna elettorale. Se davvero, si vuole sconfiggere il malaffare, lo si deve affrontare e non rinunciare”.

IL PENSIERO DI ANTONIO ROSSI, YURI CHECHI E CARLO MOLFETTA
Anche Antonio Rossi, tre volte oro olimpico nella canoa, ha espresso il suo pensiero, a margine di un incontro a Milano, sulla sua presentazione, a presidente della Federcanoa. Il campione olimpico di Atlanta e Sydney ha dichiarato: “Credo che il Coni dovrebbe portare avanti la candidatura, nonostante il no di Roma. Malagò ha fatto un lavoro eccellente a Rio e Roma aveva la possibilità di portare a casa, un grande risultato”. L’attuale Assessore allo Sport e alle Politiche dei Giovani di Milano, prosegue: “E’ stato uno sbaglio”. Come Rossi, anche Yuri Chechi, campione olimpico negli anelli, nel 1996, da grande combattente della pedana, dei suoi cerchi della ginnastica, commenta quanto deciso da Roma Capitale: “Abbiamo perso molta credibilità a livello internazionale. Non so se riusciremo a portare avanti, un’altra candidatura. Abbiamo fatto una brutta figura”.

Sulle onde dell’etere di Radio Anch’io, giungono le sue dichiarazioni. E facendo riferimento alla sua anima di atleta, che forgia anche le scelte nella vita quotidiana, ha continuato a dichiarare: “Comprendo le posizioni contrarie, ma poteva essere l’occasione per dimostrare che siamo un Paese migliore. Ho vinto l’ultimo bronzo ad Atene, con un infortunio che mi precludeva solo di provarci. Mi auguro che anche Roma e l’Italia ritrovino, la forza di farlo”. Carlo Molfetta, campione olimpico di taekwondo nel 2012, ha scritto un post, sul suo profilo twitter: “Chi non ascolta, non merita di essere ascoltato”.