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#fiumicino, Alessandro, l’autopsia non chiarisce. La morte dell’11enne resta un mistero. Si indaga sulla presenza di un misterioso uomo

7 ottobre 2016 | 14:20
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#fiumicino, Alessandro, l’autopsia non chiarisce. La morte dell’11enne resta un mistero. Si indaga sulla presenza di un misterioso uomo

Trovata acqua nei polmoni, ma troppo poca per “definire” l’annegamento. Chieste ulteriori analisi, che saranno disponibili tra una decina di giorni

#fiumicino, Alessandro, l’autopsia non chiarisce. La morte dell’11enne resta un mistero. Si indaga sulla presenza di un misterioso uomo

Il Faro on line – Sulla storia della morte del piccolo Alessandro finora i giornali hanno scritto di tutto e di più. Che si è suicidato, che lo ha fatto perché avrebbe visto la mamma drogarsi (fatto poi smentito), che era con gli amichetti al momento dell’incidente, che era solo, che era con un uomo non identificato, addirittura che lo avrebbe ucciso il nonno (altro fatto poi smentito) o comunque un altro uomo. Anche se è difficle pensare a un movente. Di certo c’è che era un bambino con problemi (stava facendo accertamenti per individuare un eventuale autismo), con una situazione familiare complicata, seguito dai servizi sociali, e che in un momento di sfogo abbia anche minacciato di togliersi la vita. L’autopsia, effettuata ieri mattina presso l’istituto di medicina legale de La Sapienza, non fa chiarezza. Potrebbe essere morto annegato, ma nei polmoni non c’era così tanta acqua da giustificare una permanenza nel canale di circa 2 ore. Sono stati dunque eseguiti dei prelievi i cui risultati potrebbero essere disponibili tra una decina di giorni.

Sul fatto che Alessandro non fosse solo indaga la polizia scientifica che è tornata sul luogo dell’incidente. Forse con lui c’era qualcuno che lo avrebbe accompagnato sulle rive del fiumiciattolo. Gli inquirenti, da quanto trapela, sono piuttosto convinti che alcune fibre possano essere rimaste impigliate tra gli arbusti.
Facendo una comparazione con i risultati di laboratorio potrebbero capire a chi possono appartenere, sempre ammesso che appartengano a qualcuno che ha a che fare con la vicenda.
Restano le dichiarazioni dei familiari, che descrivono Alessandro come un bambino timoroso dell’acqua, che non sapeva nuotare, ma che proprio per questo non si sarebbe mai avvicinato al canale, pur avendo la passione per le passeggiate.

E i testimoni oculari, con versioni diverse: uno lo avrebbe visto insieme ad un uomo, un altro lo avrebbe visto da solo e casomai con in lontananza la figura di un uomo.
Cosa che peraltro potrebbe non essere in contraddizione se le due testimonianze facessero riferimento a tempistiche diverse.
Ancora una decina di giorni e dovrebbe alzarsi il velo di mistero su quello che comunque resta un dramma.