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#fiumicino, Fiumara come Montemartre, un patrimonio culturale da recuperare

10 ottobre 2016 | 08:05
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#fiumicino, Fiumara come Montemartre, un patrimonio culturale da recuperare

Atelier di scultori, pittori e musicisti tra i vicoli di Passo della Sentinella. C’è stato anche Assen Peikov, l’autore della statua di Leonardo all’aeroporto

#fiumicino, Fiumara come Montemartre, un patrimonio culturale da recuperare

Il Faro on line – Pittori, scultori, musicisti, artisti di fama internazionale che lungo questo fiume hanno trovato la propria ispirazione. Non siamo sulle rive della Senna, ma del Tevere, dove in una periferia emarginata si nasconde una piccola Montmartre: Fiumara Grande. Atelier di scultori, studi di registrazione per jazzisti di fama internazionale: eppure, agli occhi di molti, anche degli stessi fiumicinesi, il gruppo di case accatastate lungo Passo della Sentinella non è altro che una banlieue, un sobborgo tristemente famoso per la mancanza di servizi e i numerosi episodi di microcriminalità, che sale agli onori della cronaca per le emergenze dovute agli allagamenti e le proteste dei residenti che chiedono più sicurezza e una migliore qualità della vita.

Ma ha saputo andare oltre le apparenze Edoardo Morello, musicista e musicoterapista, quando, attirato dalla passione per le barche, ha scoperto Fiumara Grande. Lui in questo posto non ci è capitato, lo ha scelto, e da dieci anni è fiumicinese d’adozione. Il suo sguardo è stato capace di superare la prima impressione e scoprire quel microcosmo di ricchezza artistica che Passo della Sentinella racchiude.
“Anche Assen Peikov, l’autore della statua bronzea di Leonardo da Vinci all’aeroporto, aveva il suo studio qui – racconta – prima che una mareggiata negli anni cinquanta lo portasse via. E qui c’era la sua statua ispirata a Sofia Loren. Anche Gaetano Macera, che ha scolpito tre imponenti monoliti in peperino, ha il suo atelier a Fiumara Grande”.

L’arte nella periferia quindi, con la sua forza di riscatto, con la sua capacità terapeutica. E la periferia come fonte di ispirazione. “Fiumara Grande è un luogo di forti tensioni, un luogo multietnico, multiculturale – continua Morello – dove l’arte, in tutte le sue forme, può contribuire a stemperare i contrasti, a favorire la convivenza tra i residenti. Da questi presupposti è partito il progetto sul muralismo. Ho avuto già in passato occasione di collaborare con artisti di strada, che, per scelta, lavorano nei sobborghi, nei ghetti, e ho pensato di portarne uno qui, in quella che è la periferia di Fiumicino. Il risultato è andato ben oltre le mie aspettative, non solo per la bellissima opera d’arte che è stata realizzata, ma per il coinvolgimento di tutta la comunità del quartiere che, a suo modo, ha saputo partecipare a questa creazione”.

Opere di design urbano per rigenerare le aree più emarginate del territorio, in un percorso di riqualificazione che sappia interessare ed appassionare i cittadini, nuove forme d’arte contro il degrado. “A Fiumicino sono tantissimi i luoghi da valorizzare: i bilancioni, il vecchio faro, che è il vero simbolo della città. Strutture che andrebbero tutelate, non abbandonate, un patrimonio da recuperare e da custodire. Vogliamo proseguire il percorso cominciato con il murales, creando una associazione culturale, e ripetere esperienze come questa, promuovendo le nuove forme d’arte, i gruppi musicali del territorio, creando eventi, appuntamenti, che possano diventare un punto di riferimento culturale per Fiumicino e allo stesso tempo uno strumento per promuovere la bellezza e la ricchezza di questo territorio”.

Quando si pensa a Passo della Sentinella, sarebbe bene da oggi in poi inforcare gli occhiali della cultura, per togliersi di dosso quella spocchia classista per cui si è considerati in base a dove si abita. Dentro i vicoli di Fiumara c’è il sentimento che si fa arte, pulsioni che trascinano, coinvolgono, travolgono le barriere del conformismo; verrebbe da dire un fiume in piena. Con la differenza che questo non spaventa, affascina.

Chi è Edoardo Morello

Musicologo, musicista e musico terapista clinico. Di origini piemontesi, da circa dieci anni vive a Fiumara Grande. Diplomato al Conservatorio di Alessandria, frequenta la scuola di specializzazione in musicoterapia a Parigi. Inizia la sua attività di musicoterapista clinico nel 1980. Come musicista e compositore collabora con Eugenio Bennato nello spettacolo teatrale “Opera”, con Nino Frassica per il quale compone le musiche originali di 10 puntate della prima radionovela “Dominica” in onda su Radio Rai, con Paolo Virzì nel film “Caterina va in città”. Autore di musiche per il teatro, collabora inoltre con Gennaro Cannavacciuolo nello spettacolo “Ti darò quel fior” – che in sole tre stagioni realizza più di 500 repliche – e rappresenta l’Italia al primo Festival delle Arti e dello Spettacolo di New York.
E’ autore delle musiche per il cortometraggio di Graziano Diana «Racconto d’Inverno» presentato al Festival Internazionale del Cinema di Venezia.
Nel 2008 entra a far parte dell’orchestra di musica popolare “Canto d’Inizio”, gruppo di ricerca e di riproposta della musica tradizionale dell’Italia centro meridionale, e con l’orchestra collabora tutt’ora nel ruolo di direttore artistico. Nel 2011 è vincitore della prima edizione del premio letterario “Villa Faieta” nella sezione Racconto e nel 2014 un suo racconto su Fiumara Grande è pubblicato nell’antologia narrativa: “Scrivendo Racconto –Roma” per Historica Edizioni.

Quella statua di Sofhia Loren. Per anni è stata un simbolo. Poi una mareggiata… ciò che ne rimane è il busto, senza testa né braccia

La statua è opera dello scultore Assan Peikov, lo stesso autore della stele ai martiri di Kindu vicino all’aeroporto, che a Fiumara Grande aveva una casa.
La statua è dedicata a Sophia Loren, ma è senza braccia e testa, perché una mareggiata l’ha danneggiata.
Assan Peikov era uno scultore di origine bulgara, nato a Sevlievo nel 1908, giunto in Italia nel 1938 che alla fine degli anni Trenta ha collabora con la manifattura «Marcantoni Ceramiche» di Civita Castellana. E’ l’autore della statua bronzea di Leonardo da Vinci posta all’ingresso dell’aereoporto di Fiumicino, muore a Roma nel 1973.