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Mosca accusa, i terroristi bloccano l’evacuazione di Aleppo

22 ottobre 2016 | 09:33
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Mosca accusa, i terroristi bloccano l’evacuazione di Aleppo

Nessun civile o miliziano uscito da città. Onu, manca sicurezza

Mosca accusa, i terroristi bloccano l’evacuazione di Aleppo

Il Faro on line – Non si scioglie il nodo di Aleppo, da dove nemmeno oggi sono usciti civili o miliziani ribelli feriti, nonostante il secondo giorno di tregua nei bombardamenti proclamato dalla Russia, ed esteso ancora fino a domani. L’Onu, infatti, pur senza attribuire alcuna specifica responsabilità, ha detto che dalle parti in conflitto non sono ancora arrivate le necessarie garanzie di sicurezza.

Mosca, tramite il ministro degli Esteri Serghiei Lavrov, ha affermato che ad impedire l’evacuazione sono i “terroristi” asserragliati ad Aleppo est, che ha accusato di sparare sui corridoi umanitari aperti, di avere ucciso nelle ultime 24 ore otto civili residenti ad Aleppo ovest e di averne feriti altri 30. Da Aleppo est, invece, gli attivisti dicono che molti dei residenti non vogliono partire per timore di essere arrestati e alcuni video diffusi in Rete mostrano decine di civili che manifestano scandendo slogan della rivolta anti-regime del 2011 e gridando: “non lasceremo la città”.

Per quanto riguarda i gruppi armati ribelli, nessuno ha ancora accettato l’offerta di lasciare la città per dirigersi verso la provincia di Idlib, a ovest. A Ginevra, intanto, i 47 Paesi membri del Consiglio Onu per i diritti umani hanno approvato una risoluzione – respingendo tutti gli emendamenti presentati dalla Russia e le critiche di Damasco – che chiede alla Commissione internazionale d’inchiesta sulla Siria di condurre un’indagine speciale sui fatti di Aleppo.

La risoluzione è stata promossa da un gruppo di Paesi membri e non membri del Consiglio tra i quali Gran Bretagna, Italia, Francia, Usa, Turchia e Arabia Saudita. In precedenza l’Alto commissario Onu per i diritti umani, Zeid Ra’ad al Hussein, aveva parlato di “crimini di proporzioni storiche” da parte di tutti i soggetti, ma sottolineando che “sono gli attacchi aerei indiscriminati contro la zona orientale della città da parte delle forze governative e dei loro alleati ad essere responsabili della stragrande maggioranza delle vittime civili”.

Mosca ha manifestato oggi soddisfazione per il fatto che il vertice europeo di ieri si sia concluso senza che nel documento fosse citata l’eventualità di sanzioni a “persone o entità” russe per il sostegno al governo di Bashar al Assad. Ma la cancelliera tedesca Angela Merkel ha sottolineato che avrebbe preferito “il testo che c’era invece nella bozza originaria”, con la possibilità appunto di sanzioni.

Un’ipotesi contro la quale, secondo fonti europee, si è schierato con particolare fermezza il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Se ad Aleppo si sono fermati per ora i raid aerei, altrettanto non sta avvenendo nella provincia di Idlib, dove, secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), 12 civili, tra i quali 4 bambini, sono stati uccisi in bombardamenti – non è chiaro se governativi o russi – su due località, Jisr al Shughur e Maarhamarin. Cinque delle vittime appartenevano alla stessa famiglia.

Le forze turche hanno intanto bombardato oggi per il terzo giorno consecutivo villaggi controllati da milizie curde a nord di Aleppo. Secondo Secondo l’Ondus sono saliti a 19, dei quali 15 miliziani e 4 civili, i morti provocati dai bombardamenti delle ultime 72 ore, che hanno colpito in particolare la regione di Marea. (fonte: Ansa)