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#Fiumicino, “barricate per il primo soccorso”. Il segretario de La Destra, Catini: “Decisioni inaccettabili”

7 dicembre 2016 | 07:21
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#Fiumicino, “barricate per il primo soccorso”. Il segretario de La Destra, Catini: “Decisioni inaccettabili”

Chiusi di notte dalla Asl i presidi di Fiumicino e Fregene

#Fiumicino, barricate per il primo soccorso”. Il segretario de La Destra, Catini: “Decisioni inaccettabili”

Il Faro on line – “Abbiamo appreso, per l’ennesima volta, della chiusura parziale dei Punti di primo soccorso di Fiumicino e Fregene. Nonostante le dure battaglie fatte negli anni scorsi ed aver scongiurato la chiusura di strutture così importanti per la salute del cittadino, purtroppo si ricomincia… Ma stavolta nessuno si azzardi a continuare con questi provvedimenti di chiusura: siamo pronti alle barricate immediate qualora la situazione non cambi in maniera positiva”. Il grido di guerra lo lancia Massimiliano Catini, segretario del La Destra a Fiumicino.

Quella della sanità su Fiumicino è una battaglia antica, spesso cavalcata dal centrodestra, nelle sue varie forme politiche succedutesi negli anni. Una battaglia che se da una parte è riuscita a tutelare un minimo di presenza medica reale sul territorio, dall’altra ha capitolato rispetto ai servizi che venivano resi anni fà.
La spending review, la riorganizzazione della sanità, l’atavico buco di bilancio della Regione sono stati via via i cavalli di Troia con i quali si è “conquistato” un altro ridimensionamento.

Ma pensare che una città di circa 80.000 persone, con un territorio tra i più vasti d’Italia, possa restare senza alcun presidio sembra pura follia. Non solo per tutelare i residenti, che pure ne hanno diritto al centro come nella zona nord del territorio, ma anche per evitare inutili intasamenti (dopo faticose traversate chilometriche) dei Pronto soccorso, che anche per una semplice slogatura si vedrebbero arrivare ancora più persone (al Grassi piuttosto che all’Aurelia Hospital), col risultato di vedere “bivaccare” le persone per ore ed ore. Una situazione ingiusta e poco efficiente, da qualunque parte la si guardi.

“Per questo stavolta siamo pronti alle barricate – spiega Catini – ma in senso reale, non metaforico. A Casal Bernocchi qualcuno dovrà rendere conto di ciò che sta facendo…”.