#Civitavecchia, la Guardia di Finanza sequestra oltre 250 mila euro di beni

23 dicembre 2016 | 08:16
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#Civitavecchia, la Guardia di Finanza sequestra oltre 250 mila euro di beni

Due imprese nei pressi di Civitavecchia non dichiaravano i reali guadagni delle loro società

#Civitavecchia, la Guardia di Finanza sequestra oltre 250 mila euro di beni

Il Faro on line – Attraverso fatture false emesse da imprese compiacenti per quasi 350mila euro due società di Bracciano e di Anguillara Sabazia , operanti rispettivamente nei settori delle pulizie e della distribuzione all’ingrosso di bevande, erano riuscite ad estromettere i guadagni  della loro attività commerciale fingendo l’esistenza di spese di esercizio e conseguire, quindi, un imponente risparmio sulle imposte da versare all’erario.

Le due imprese erano un bersaglio dei finanzieri del comando provinciale di Roma che non spiegavano i modesti redditi dichiarati a fronte delle loro dimensioni e del consistente giro d’affari e avevano perciò deciso di approfondire la loro situazione fiscale.

Nel corso della supervisione della loro contabilità da parte delle Fiamme Gialle della compagnia di Ladispoli sono emerse alcune fatture che non hanno trovato giustificazione con le motivazioni sottostanti e dopo aver svolto alcuni approfondimenti hanno scoperto l’esistenza di un collaudato sistema disonesto, incentrato su diverse società c.d ”cartiere” che era stato orchestrato nientemeno che dal loro consulente fiscale.

Quest’ultimo, unitamente agli amministratori delle due società era stato denunciato alla procura della Repubblica di Civitavecchia per i reati di emissione e utilizzo per operazioni inesistenti.

Grazie agli elementi raccolti dai militari, la Procura della Repubblica di Civitavecchia ha chiesto ed ottenuto dal Gip l’emissione di due provvedimenti di sequestro preventivo di conti correnti, appartamenti e ville nella disponibilità delle società, dei rispettivi amministratori e del commercialista, per un valore di oltre 250mila euro, volto alla confisca c.d “per equivalente”, istituto che consente di cautelare l’erario in relazione alle imposte evase, alle pene pecuniarie ed agli interessi maturati.

Sono in corso accertamenti nei riguardi di altre cinque società sospettate di utilizzare fatture emesse dalle cartiere costituite dal consulente.