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#Ladispoli, Progetto Legalità: al sindaco Paliotta non compete il rispetto delle leggi

27 dicembre 2016 | 08:00
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#Ladispoli, Progetto Legalità: al sindaco Paliotta non compete il rispetto delle leggi

Corbo: “Noi lo avevamo già capito e lo abbiamo denunciato in molte occasioni”

#Ladispoli, Progetto Legalità: al sindaco Paliotta non compete il rispetto delle leggi

Il Faro on line – “Tutti i cittadini di Ladispoli sono consapevoli che nella nostra città la legalità è intesa in senso molto elastico. Non si conoscono limiti di legge, né vincoli di tipo etico. Gli interessi dei soliti noti (mascherati da interessi di partito) prevalgono e consentono di affidare ad amici e parenti, di appaltare opere per somme spropositate (per pagare che cosa?), di attribuire incarichi ad amici esterni all’amministrazione, chiamandoli “delegati”, anche se nessuna legge lo consente a chi non è consigliere comunale (e come e da chi vengono retribuiti? …è consentito loro utilizzare le risorse comunali?) e ancora altro, molto altro, tanto da giustificare l’espressione “a Ladispoli se po’ fa’”. E adesso, al culmine della sfrontatezza, apprendiamo che il sindaco Paliotta, lo scorso 15 dicembre, in consiglio comunale ha affermato, senza alcun pudore, che “il rispetto delle leggi, dei regolamenti non compete al Sindaco”. Lo dichiara Giuseppe Corbo per Progetto Legalità.

“Noi lo avevamo già capito e lo abbiamo denunciato in molte occasioni. Preferiamo non aggiungere alcun commento a questa grave affermazione che rappresenta una palese ammissione di disprezzo nei confronti della legalità e della trasparenza. Lasciamo ai cittadini, quelli in buona fede, non schierati a difesa del palazzo, di trarre le proprie conclusioni. Per quanto ci riguarda, trasmetteremo al Prefetto di Roma lo stralcio del verbale della seduta del consiglio comunale, insieme alla petizione dal titolo “Petizione per una commissione di verifica sulla legalità nel Comune di Ladispoli” per ribadire la richiesta di una commissione di accesso per la verifica della regolarità degli atti” – conclude Corbo.