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Roberto Montefredini, 29 anni, ingegnere di pista. La telemetria è il suo regno. Da #Fiumicino alla Formula Uno

29 dicembre 2016 | 08:01
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Roberto Montefredini, 29 anni, ingegnere di pista. La telemetria è il suo regno. Da #Fiumicino alla Formula Uno
Roberto Montefredini, 29 anni, ingegnere di pista. La telemetria è il suo regno. Da #Fiumicino alla Formula Uno
Roberto Montefredini, 29 anni, ingegnere di pista. La telemetria è il suo regno. Da #Fiumicino alla Formula Uno

La storia di un giovane che ce l’ha fatta

Roberto Montefredini, 29 anni, ingegnere di pista. La telemetria è il suo regno. Da #Fiumicino alla Formula Uno

Il Faro on line – Dall’Isola Sacra alle roboanti piste di Formula Uno. Non è una storia di Natale, ma un percorso fatto di impegno e sacrificio, professionalità e determinazione, che ha visto un giovane di Fiumicino affermarsi un un mondo difficile come quello dell’ingegneria meccanica di altissimo livello. Una storia sconosciuta, che vogliamo raccontare, come esempio positivo e come augurio per il futuro di tutti i giovani fiumicinesi. Volere è potere, verrebbe da dire; studiare e prepararsi, perché anche la fortuna va aiutata.

Lui si chiama Roberto Montefredini, 29 anni, un percorso di studi iniziato con Architettura e terminato con una laurea in ingegneria meccanica. La passione per le auto ce l’aveva fin da piccolo: “Smontavo e rimontavo le automobiline Burago – racconta – studiavo i pezzi, mi informavo leggendo le riviste specializzate, tipo Autosprint. Ma era una passione che non avrei mai pensato diventasse un lavoro…”

E invece il destino aveva deciso di dargli una mano. E lui – va detto – ha allungato la sua per prenderla. Nel senso che si è accorto dell’esistenza di un corso extra universitario di telemetria (una tecnologia informatica che permette la misurazione e la trascrizione di Informazioni di interesse al progettista di sistema o all’operatore, usata in Formula Uno dagli ingegneri di pista per valutare le prestazioni della macchina e le performance dei piloti). Era il trampolino che avrebbe potuto lanciarlo sulle piste della mitica Formula Uno. E così è stato.

Ha iniziato in un team di Formula Tre, chiedendo di poter entrare nei paddok (l’area che ospita le suite hospitality delle varie squadre), andando fino in Inghilterra, e 5 giorni dopo era in pista ad analizzare i grafici.
Oggi è ingegnere progettista di Formula 1, lavora a tempo indeterminato per la Dallara, un’azienda italiana costruttrice di automobili da competizione, fondata nel 1972 a Varano de’ Melegari, in Emilia, dall’ingegner Gian Paolo Dallara.

Le competenze distintive della Dallara sono tre: la progettazione e produzione, utilizzando materiali compositi in fibra di carbonio, l’aerodinamica (galleria del vento e CFD) e la dinamica del veicolo (simulazioni e testing), e opera in Formula Uno per il team Haas.Lui l’aveva contatta per la tesi, e oggi – grazie all’impegno e alla sua professionalità – è divetata la sua casa lavorativa.

Un traguardo che è solo una partenza. “E’ un mondo difficile, dove ci vuole molto per entrare e un attimo per uscire”. Lui continua a studiare, a informarsi, a lavorare… E a portare in alto il nome di Fiumicino nel mondo.