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#Agricoltura, gelo e neve, ortaggi ko, i prezzi schizzano del 200%

11 gennaio 2017 | 12:41
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#Agricoltura, gelo e neve, ortaggi ko, i prezzi schizzano del 200%

Coldiretti, persi molti raccolti ma attenzione alle speculazioni

#Agricoltura, gelo e neve, ortaggi ko, i prezzi schizzano del 200%

Il Faro on line — Gelo e neve hanno decimato la produzione di ortaggi nelle regioni del Centro-sud, i quantitativi si sono ridotti del 40-50% e i prezzi volano in alto, fino a +200% rispetto ai listini di gennaio 2016, con il rischio, denunciato dalle organizzazioni agricole, di possibili speculazioni a danno dei consumatori. Dalla Puglia alla Basilicata, dalle Marche al Lazio, dall’Abruzzo al Molise, dalla Sicilia alla Calabria, sono decine di migliaia – osserva Coldiretti – le aziende agricole che hanno perso le produzioni di ortaggi invernali prossimi alla raccolta, dai carciofi alle rape, dai cavolfiori alle cicorie, dai finocchi alle scarole.

Gravi i danni anche agli agrumeti, così come ai vigneti di uva da tavola che hanno ceduto sotto il peso della neve. Secondo le rilevazioni del Centro ortofrutticolo di Roma, tra gli aumenti più pesanti rispetto alla stessa settimana dello scorso anno spiccano il +350% delle bietole, il +233% dei cipollotti, il +225% degli spinaci, il +170% della lattuga, il 157% delle zucche, il 150% dei cavoli. Alcuni prodotti pero’ – avverte la Coldiretti – sono già raccolti da tempo come mele, pere e kiwi e non sono dunque giustificabili eventuali rincari.

Il presidente della Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, osserva come le speculazioni siano “ingiustificabili” e sollecita le autorità competenti “a intervenire per stroncare qualsiasi rincaro e comportamento scorretto lungo la filiera”. Confagricoltura sottolinea come nelle regioni del Centro-sud battute da freddo e gelo si sia registrato in media un calo produttivo del 50% degli ortaggi in pieno campo e questo ha portato a inevitabili rincari di prezzi per la necessità che hanno i produttori di ‘assorbire’ la produzione mancante.

Quindi un range degli aumenti delle orticole intorno al 50% è giustificato dalla situazione produttiva, ma se le quotazioni schizzano ancora più in alto – sottolinea l’organizzazione datoriale agricola – e non riguardano strettamente gli ortaggi deperibili, allora c’è il rischio di manovre speculative in atto. La scarsità di produzioni orticole di stagione mette in difficoltà anche l’industria di quarta gamma che lamenta difficoltà di approvvigionamento per il comparto e ritiene che ci vorranno diverse settimane prima che la situazione torni alla normalità. (fonte ansa)