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Cronaca Locale
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“Vite sospese”. Un percorso di conoscenza tra detenzione e libertà

6 febbraio 2017 | 08:04
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“Vite sospese”. Un percorso di conoscenza tra detenzione e libertà

Il progetto è promosso da “Alternativa Onlus” e il “Movimento Nonviolento – Centro territoriale del Litorale romano”, in collaborazione con il Garante per i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza di Fiumicino

“Vite sospese”. Un percorso di conoscenza tra detenzione e libertà

Il Faro on line – Cosa sappiamo di uomini e donne che, reclusi tra i muri delle carceri, conducono una vita sospesa? O meglio: sappiamo abbastanza?
L’Alternativa Onlus” e il “Movimento Nonviolento – Centro territoriale del Litorale romano”, in collaborazione con l’Autorità Garante per i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Comune di Fiumicino, Vincenzo Taurino propongono un ciclo di seminari, per rispondere a questi e ad altri interrogativi, aperto a tutte e tutti alla scoperta di un mondo poco conosciuto: quello delle carceri e delle persone che vi sono detenute. Sei incontri che si terranno all’Oasi Lipu di Ostia (Via dell’Idroscalo) a partire dal 9 febbraio nei quali si alterneranno figure istituzionali, esperti e associazioni che operano sul campo.

“Vite Sospese” tra la libertà e la detenzione, tra il perdono e l’esclusione. Sospese in un limbo che è insieme temporale, fisico, psicologico. Attraversate le sbarre, la libertà, prima negata, non viene poi sempre riconquistata: il peso della detenzione può divenire un fardello troppo opprimente: c’è chi sceglie la morte in prigione, chi cade in depressione fuori. Inoltre, più di due terzi delle persone che escono dal carcere commettono nuovi reati. Tutti fattori che denunciano nella maniera più evidente il fallimento dell’istituzione carcere. Si può trovare un’alternativa? Cosa sappiamo delle vite sospese? Cosa avviene all’interno delle carceri e quali sono i diritti dei detenuti? Può la società stipulare con loro un patto di reciproca responsabilità? Domande impegnative, ma riteniamo che qualsiasi risposta debba partire da un principio comune: “L’essere umano è degno perché tale, e non per quel che fa o ha fatto”.

Dare voce alla dignità di queste vite sospese. Di donne e uomini, detenute e detenuti, costretti alla reclusione tra muri delle carceri; isolati e alienati, ma soprattutto colpevolmente dimenticati, dalla società fino all’espiazione del proprio reato. Iniziare a conoscere e far conoscere il significato di una ‘vita sospesa’ nel momento in cui, riconquistata la sua libertà, essa fa nuovamente ingresso in una società con la quale erano stati abbattuti ogni ponte, ogni possibilità di contatto. Questi sono i principali motivi che ci hanno reso persuasi della necessità di dar vita al ciclo di seminari che qui presentiamo, nei quali saranno nostri ospiti diverse personalità, figure istituzionali e realtà associative che operano nel campo. Per non poter dire, un giorno: Noi non sapevamo. Per immaginare coralmente metodi e iniziative per ricostruire ponti e legami tra detenzione e libertà” – si legge in un comunicato dei promotori.

Al primo seminario, interverrà il Prof. Stefano Anastasia, Garante regionale dei diritti dei detenuti. Nel corso dell’incontro, il Prof. Anastasia dialogherà con Angelo Perfetti, giornalista e direttore de Il Faro online e Daniele Taurino, filosofo e attivista. Al termine degli interventi è previsto un momento per il dibattito aperto tra gli ospiti: un’occasione di confronto sulle importanti tematiche che verranno affrontate nel corso del seminario.

Per informazioni e iscrizioni: Tel: 3249096919 – Email nonviolenzaroma@gmail.com