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#Fiumicino, Parco Leonardo, obiettivo ‘essere collegati per diventare comunità’

14 marzo 2017 | 07:45
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#Fiumicino, Parco Leonardo, obiettivo ‘essere collegati per diventare comunità’
#Fiumicino, Parco Leonardo, obiettivo ‘essere collegati per diventare comunità’
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#Fiumicino, Parco Leonardo, obiettivo ‘essere collegati per diventare comunità’

Le richieste e le proposte del Comitato di Quartiere Parco Leonardo al Comune di Fiumicino

Parco Leonardo, obiettivo ‘essere collegati per diventare comunità’

Il Faro on line – Parco Leonardo non è quel quartiere dormitorio dove il degrado impera, come viene descritto troppe volte dai masse media che si accorgono della sua esistenza solo per un fatto di cronaca. Al contrario, è un posto dove la dimensione umana è ancora prioritaria, dove i bambini possono passeggiare con i nonni in una delle piazze create urbanisticamente a questo scopo, dove i portatori di handicap possono muoversi senza rischiare di venire investiti o di cadere da qualche marciapiede sconnesso. E una comunità giovane che sta crescendo, cercando un’identità che fino ad oggi è mancata, colpa anche dell’indifferenza istituzionale che per lungo tempo ha accompagnato l’area.

Certo i problemi ci sono, come in ogni località: dai piccoli furti alla gestione dei rifiuti, ad esempio, ma nulla a che vedere sia con i guai di altre zone sia del Comune di Fiumicino sia, ancor più di Roma.

E sotto Roma, infatti, i residenti di Parco Leonardo non ci pensano proprio a tornare, vogliono sentirsi fiumicinesi a pieno titolo. E su questo, così come anche sul senso di appartenenza alla comunità di Parco Leonardo, composta in realtà da quattro località distinte (Athena1, Athena2, Polis e Le Pleiadi), ci sta lavorando il Comitato di Quartiere Parco Leonardo, formazione apartitica aperta al dialogo e al confronto con le amministrazioni pubbliche e private, con l’unico obiettivo di far crescere il quartiere stesso.

Il programma del Comitato

In questo senso il Comitato ha tracciato un programma di cose realizzabili, sottoponendolo sia all’Amministrazione comunale sia al costruttore, per le rispettive competenze. Avremo modo di approfondire i singoli aspetti in ulteriori articoli, ma ciò che preme oggi è far capire come il nodo cruciale dell’identità di quartiere, del senso di appartenenza a una città, sia inevitabilmente quello dei collegamenti.

Senza collegamenti non c’è “passaggio”, non c’è possibilità di sentirsi un’unica realtà, che sia in piccolo all’interno del quartiere, o in grande con l’intero comune di Fiumicino.

La stazione

Imprescindibile dunque lavorare, ad esempio, sulla stazione di Parco Leonardo. Una realtà importantissima ma che oggi va avanti per inerzia. Esiste, ma nessuno la cura, col risultato che gli atti vandalici dei soliti idioti la stanno rovinando. La proposta, anche in considerazione del prossimo completamento del cosiddetto Corridoio C5, è quella che il Comune prenda in carico, magari insieme alle Ferrovie, la gestione della stazione, del sito in quanto tale.

Che torni ad esistere insomma, la Stazione di Fiumicino, con collegamenti costanti e diretti con il centro città e anche con Roma, Occorre anche un presidio fisso di polizia, comunale o statale poco cambia, che garantisca e protegga il notevole flusso di persone che già oggi, e domani sempre più, transiterà per l’area.

Se la Stazione diventerà il punto nodale del quartiere, lo sarà automaticamente anche di Fiumicino in quanto tale, aiutando a non considerare più le singole località come “monadi” ma come parti di un organismo complesso.

Le rotonde

C’è però anche il discorso della mobilità interna. Ad oggi Le Pleiadi e Polis, tanto per fare un esempio, risultano scollegate per un percorso ciclo pedonale. Ed è su quello che si potrebbe lavorare con velocità e a costi contenuti, senza aspettare che si realizzi il pur bel progetto di Cittadella dello Sport, che per sua natura ha un orizzonte di almeno un lustro se non due.

“Una rappresentanza del nostro Comitato – spiega Mario Valvo in una nota pubblicata anche sul sito internet del Comitato – ha incontrato il Comune. Abbiamo presentato il problema dell’attraversamento di via del Caravaggio in prossimità della rotonda della via Portuense che risulta essere molto pericoloso. Ci è stato risposto che si sarebbe provveduto a installare dei dossi dissuasori sulla rotonda secondo il modello Coccia di Morto. Ad oggi non sono ancora iniziati i lavori.

I dossi

Sempre nella stessa riunione abbiamo fatto presente che in prossimità delle scuole e del parchetto del Complesso Le Pleiadi sarebbe necessario installare dei dossi dissuasori poiché vi è un alto pericolo di incidenti (uno è già avvenuto). Ci è stato risposto che si sarebbe provveduto ma ancora non ci risulta che sia stato fatto qualcosa.

La ciclabile

Si è quindi affrontato il problema di rendere fruibile la pista ciclabile lungo Tevere ai Residenti di Parco Leonardo attraverso la costruzione di un ponte di collegamento col Quartiere. Ci è stato detto che, per i Lavori Pubblici si potrebbero facilmente costruire due rotonde con dossi una all’altezza di via del Perugino l’altra all’altezza di via Stoccolma dotate di dossi dissuasori della velocità e che si sarebbe potuta allungare la pista ciclabile fino a tali rotonde. Ciò consentirebbe ai Residenti di Parco Leonardo di poter accedere in breve tempo alla pista ciclabile mentre la costruzione del ponte potrebbe richiedere anni.

Ora, il Comitato è molto favorevole a tale soluzione proposta dai Lavori Pubblici purché sia fattibile e accorci notevolmente i tempi per la fruizione, da parte dei Residenti, dell’accesso alla pista ciclabile”.
Il problema è che a questa affermazione non è seguito nulla. Ora però è tempo di Bilancio, e qualcosa potrebbe smuoversi. L’attenzione da parte dell’Amministrazione c’è, la spinta da parte del quartiere anche.

Il cavalcavia

I residenti chiedono altresì, sempre in tema di collegamenti. Di intervenire su viale delle Arti e relativo cavalcavia, attualmente di competenza dello SPI. “Il problema – spiegano dal Comitato – è che si allaga continuamente e che spesso si formano delle buche molto profonde creando situazioni di panico e pericolo. La strada è importante per il deflusso dal quartiere e per i pendolari”.

Insomma, soluzioni di collegamento e mobilità che superino i problemi esistenti, per dare finalmente al quartiere un’identità e collegare parti di territorio che ambiscono a sentirsi comunità.