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A #Civitavecchia il bullismo si combatte con le favole di Fedro e Esopo

11 aprile 2017 | 08:00
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A #Civitavecchia il bullismo si combatte con le favole di Fedro e Esopo

A Civitavecchia il bullismo si combatte con le favole di Fedro e Esopo

Il Faro on line – Il 5 aprile si è svolto  presso il plesso di scuola primaria “Don G. Papacchini” di San Gordiano, il terzo incontro sulla prevenzione del bullismo, nell’ambito del progetto denominato “Bulli da favole: capire e contrastare il fenomeno del bullismo attraverso le favole di Esopo e Fedro”, inserito nel piano dell’offerta formativa afferente all’anno scolastico in corso, che vede coinvolti i giovani alunni della seconda elementare (per quest’anno, limitatamente alla sezione “C”).
Entusiasta l’avvocato Marco Valerio Verni, promotore dell’iniziativa (di concerto con le docenti, Teresa Lucignani e Claudia Ottoni) che afferma: “E’ fantastico vedere il coinvolgimento dei bambini con i quali interagiamo, ed ai quali cerchiamo di spiegare come riconoscere quelle dinamiche che, esulando dalla normalità, possano invece nascondere comportamenti patologici e, quindi, pericolosi”.

“Ma non solo: iniziare a comprendere, già da piccoli, il rispetto delle regole, il disvalore di una loro violazione, e le conseguenze che ne derivano, è molto importante, e devo dire che è facile trovare in essi un terreno molto fertile. Il tutto, naturalmente, in un clima che è soprattutto di gioco, che è quello che maggiormente si addice ai bambini di una certa età: le favole cui facciamo ricorso, in questo senso, aiutano molto” – concludono i sostenitori dell’inizitiva.

Dello stesso avviso la psicologa che collabora al progetto, Emanuela Lupo, che spiega il motivo del ricorso alle favole: “Nelle Favole di Esopo e Fedro troviamo sempre un bullo e una vittima: esse sembrano inventate appositamente per affrontare il bullismo e la violenza in genere, dal momento che in ognuna di esse è presente un episodio di prevaricazione, di violenza, di sangue”.

“Nella maggior parte dei cartoni animati, (es: Tom e Jerry), accadono in pochissimi minuti d’animazione innumerevoli gesti violenti: una violenza finalizzata a divertire il bambino, che per imitazione, per divertirsi, potrebbe ricrearla. La favola classica greca invece è educativa, conduce i bambini a capire perché accadono determinate cose, dal momento che essi riconoscono facilmente le caratteristiche comportamentali degli animali (la furbizia della volpe, l’ingenuità dell’asino, la forza del leone, la cattiveria del lupo), attraverso i quali, dunque, è possibile raccontare in modo semplice ed immediato chi sono i bulli e come evitarli” – conclude la psicologa.