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I danni silenziosi dell’abuso di sale

26 aprile 2017 | 22:55
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I danni silenziosi dell’abuso di sale
I danni silenziosi dell’abuso di sale
I danni silenziosi dell’abuso di sale

Un abuso nell’alimentazione induce un significativo aumento dell’incidenza e della mortalità per ictus e malattie cardiache.

Il Faro on line – Nella Bibbia si legge: “Qualunque cosa offrirai in sacrifizio la condirai col sale, e non separerai dal tuo sacrifizio il sale dell’alleanza del tuo Dio. In tutte le tue oblazioni offerirai del sale” (Levitico, II, 13).

Il sale è un minerale estremamente importante per le popolazioni che si sono susseguite a partire da migliaia di anni a.C. sino ai giorni nostri.

È stato utilizzato sia come forma di pagamento economico, il salario con cui venivano retribuiti i legionari dell’antica Roma, sia nell’alimentazione, sia come efficace mezzo di conservazione degli alimenti.

Spesso si parla dell’importanza di questa sostanza nell’alimentazione sia degli adulti sia dei bambini che deve essere presente nella giusta quantità senza eccessi e senza difetti. A proposito di eccessi se ne è parlato lungamente nella campagna “Meno sale più Salute” promossa dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu) che intende sensibilizzare l’opinione pubblica verso una scelta consapevole di alimenti meno ricchi in sale.

Infatti, un suo abuso nell’alimentazione induce un significativo aumento dell’incidenza e della mortalità per ictus e malattie cardiache. È stato stimato che il consumo pro-capite di sale da parte degli italiani è di 10 g giornalieri, ovvero una quantità doppia rispetto a quanto è indicato dai Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti per la popolazione italiana (Larn) come assunzione quotidiana massima per un individuo adulto. E per i bambini? Secondo i Larn nei bambini da 1 a 10 anni l’assunzione massima di sale è compresa tra 2,2 g e i 3,7 g al giorno in relazione all’età.

Sebbene la quantità di sale necessario al fabbisogno giornaliero del nostro organismo sia soddisfatta e assicurata dal contenuto naturalmente presente nei cibi, ciò che induce il suo maggiore consumo è la presenza di sale aggiunto negli alimenti, per lo più industriali, che ne contengono in eccedenza per ragioni legate più strettamente al gusto che alla conservazione.

È, dunque, molto importante adottare dei comportamenti che aiutino a limitarne l’assunzione giornaliera: incrementare l’acquisto di alimenti a ridotto contenuto di sale; utilizzando in cucina erbe aromatiche, spezie, limone o aceto che aggiungono sapore ai cibi; limitando i condimenti ricchi di sodio come dadi da brodo, senape, salsa di soia; aggiungendo meno sale alle ricette casalinghe.

Una riduzione graduale del consumo di sale consente di apprezzare maggiormente i cibi poco salati, poiché migliora la sensibilità del gusto e dimezzando il consumo quotidiano pro-capite di sale da 10 a 5 g giornalieri, come consigliato dal Sinu, si ha una riduzione del 23% il rischio di avere un ictus e del 17% quello di avere malattie cardiache.

Dott.ssa Laura Savoia
Biologa Nutrizionista