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Referendum Alitalia, Comune Autonomia e Libertà: ‘Bisogna evitare le conseguenze di uno tsunami sociale’

26 aprile 2017 | 08:05
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Referendum Alitalia, Comune Autonomia e Libertà: ‘Bisogna evitare le conseguenze di uno tsunami sociale’

Il Movimento: “Urgente l’intervento del sindaco Montino per riportare al tavolo delle trattative il primo ministro Gentiloni, le aziende e i sindacati”

Referendum Alitalia, Comune Autonomia e Libertà: ‘Bisogna evitare le conseguenze di uno tsunami sociale’

Il Faro on line – “Un voto di protesta contro lo stillicidio di tutti questi anni in cui migliaia di lavoratori hanno perso il lavoro e la dignità, mentre chi per vari motivi affossava l’Azienda, andava a casa con liquidazioni da capo giro. Questo succedeva nel silenzio e l’immobilismo di tutti i governi che abbiamo avuto negli ultimi 10 anni.
Anche oggi i ministri in carica continuano a nascondersi dietro il paravento dell’Europa che, secondo loro, impedisce la Nazionalizzazione dell’Azienda! Ma come ben sappiamo certe regole valgono solo per l’Italia” – lo dichiara in un comunicato il direttivo del Movimento Comune Autonomia e Libertà.

“Ai lavoratori e a noi cittadini – continua il comunicato – che abbiamo sopportato per anni sacrifici enormi pagando di tasca nostra, anni di cassa integrazione, con la speranza di avere un domani più dignitoso per noi, i nostri figli e i nostri nipoti, la politica, il governo ed i ministri oggi devono dare delle vere soluzioni, non possono continuare a scaricare le loro colpe sui lavoratori. Non è assolutamente vero che non esistono alternative.
Il Sindaco Esterino Montino e tutto Il Consiglio Comunale di Fiumicino ha avanzato una soluzione attuabile e semplice. Soluzione condivisa anche dalla Commissione Attività Produttive della Regione Lazio”.

“Non si tratta di Nazionalizzare – conclude il direttivo Cal – ma, di far intervenire le nostre più forti aziende italiane, di valore internazionale, con risorse umane capaci di riportare Alitalia all’attivo, ripristinando tutte quelle attività che sono state distrutte e delocalizzate in pochi anni da persone incompetenti.
Bisogna che il Sindaco di Fiumicino non perda un minuto, lanci un appello al Presidente della Regione Lazio, ai Presidenti delle varie regioni come la Lombardia, la Campania, anche a tutti gli altri Sindaci dei tanti comuni che saranno coinvolti in questo vero e proprio “Tsunami” Sociale per riportare al tavolo delle trattative il primo ministro Gentiloni, le aziende e i sindacati”.