Seguici su

Cerca nel sito

Mafia Capitale, la Procura di #Roma chiede 5 secoli di carcere per 46 imputati

Tutte le richieste della Procura. Ora la parola passa alle difese, che tenteranno in ogni modo di smontare la tesi regina di tutto il processo.

Mafia Capitale, la Procura di #Roma chiede 5 secoli di carcere per 46 imputati

Il Faro on line – Oltre cinque secoli di carcere e nessuna assoluzione. 515 anni dietro le sbarre per capi, organizzatori, gregari, comprimari e ‘semplici’ corrotti, tutti appartenenti o in affari con un’associazione a delinquere che è diventata mafia passando “dalla strada agli appalti” grazie al “capitale criminale originario” portato dal capo indiscusso, l’ex Nar Massimo Carminati, e dai rapporti e relazioni dell’ex ras delle cooperative Salvatore Buzzi nelle istituzioni.

Al termine di una requisitoria durata quattro udienze, la procura di Roma presenta il conto ai 46 imputati al processo al ‘mondo di mezzo’. Gli imputati hanno una “spiccata pericolosità a delinquere”, premette il pm Luca Tescaroli: e nei loro confronti “si è partiti dalla pena edittale minima” senza la “concessione delle attenuanti generiche” proprio “in considerazione della gravità delle condotte”.

Il primo nome scandito nelle richieste è quello dell’ex Nar, che per la procura era il capo e l’organizzatore dell’associazione. Per lui i pm hanno chiesto 28 anni di carcere e 2 anni da scontare in una colonia agricola o in una casa di lavoro. Una misura di sicurezza, dice Tescaroli, che deve essere applicata poiché Carminati deve essere riconosciuto come un “delinquente abituale”.

Il ‘Cecato’ ascolta prima impassibile e poi, quando sente quella parola, ‘delinquente’, alza le braccia al cielo con i pugni chiusi, come se avesse segnato un gol. D’altronde era stato lui stesso, “vecchio fascista” che aveva militato in organizzazioni criminali di tutt’altro spessore, a ricordare a tutti di essere “ancora in guerra”.

Per l’altro grande protagonista di questa storia, Salvatore Buzzi quello che ‘la mucca va continuamente foraggiata per mungerla’, la procura chiede 26 anni e 3 mesi di carcere. Lui, Carminati e altri 17, sostiene la procura, hanno fatto parte di “un’associazione di stampo mafioso operante a Roma e nel Lazio, che si avvale della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e dell’omertà che ne deriva” per “acquisire in modo diretto o indiretto la gestione e il controllo di attività economiche, concessioni, autorizzazioni, appalti e servizi pubblici”.

Hanno gestito la pubblica amministrazione, sottolinea il procuratore aggiunto Paolo Ielo, “come fette di una caciotta, un qualcosa da spartire e non certo facendo attenzione al bene comune”. Pene pesanti anche per gli altri principali imputati. Per il braccio destro di Carminati, Riccardo Brugia, è stata chiesta la condanna a 25 anni e 10 mesi e 22 anni per la ‘cerniera’ tra l’organizzazione e il mondo politico-istituzionale, Fabrizio Testa.

Per i ‘politici’ ritenuti appartenenti al clan, l’ex Ad di Ama Franco Panzironi e l’ex consigliere comunale Luca Gramazio, la procura ha chiesto rispettivamente 21 anni e 19 anni e mezzo. Se la cava con soli 2 anni e 6 mesi, per l’accusa di corruzione, Luca Odevaine, ex componente del tavolo sull’immigrazione: la procura gli riconosce un ruolo di collaborazione anche se la pena deve intendersi in continuazione con quella a 2 anni e 8 mesi già patteggiata dall’ex esponente del Pd. Ora la parola passa alle difese, che tenteranno in ogni modo di smontare la tesi regina di tutto il processo. E, nella prima metà di luglio, è prevista la sentenza.

La difesa di Buzzi: dalla Procura ennesima forzatura

“Con assoluta serenità assistiamo a questa ennesima forzatura con la quale la Procura della Repubblica di Roma ha chiuso il processo di Mafia Capitale. Le richieste di pena dimostrano come la Procura abbia perso una grande occasione per riparametrare il trattamento sanzionatorio richiesto alle esatte dimensioni di un fenomeno che il dibattimento ha dimostrato non avere nessuna somiglianza a quello mafioso”. Lo affermano in nota gli avvocati Alessandro Diddi e Pier Gerardo Santoro, difensori di Salvatore Buzzi.

“Il dibattimento ha praticamente demolito tutti gli elementi accusatori delineati nel corso delle indagini. Spiace – concludono – che una Procura cosi attenta e autorevole non abbia saputo cogliere l’occasione, con la pacatezza che un impegno tanto importante avrebbe richiesto, per ricondurre nei giusti confini le vicende di un imprenditore che nel corso degli anni ha dovuto barcamenarsi tra le costanti e continue richieste provenienti dalla politica”.

Tutte le richieste della Procura

Oltre 515 anni di carcere complessivi per 46 imputati, 19 dei quali devono rispondere di associazione di stampo mafioso. Ecco nel dettaglio le richieste di condanna fatte dalla Procura di Roma alla X sezione del tribunale di Roma al termine del processo per Mafia Capitale.

  • Massimo Carminati 28 anni;
  • Salvatore Buzzi 26 anni e 3 mesi;
  • Riccardo Brugia 25 anni e 10 mesi;
  • Franco Testa 22 anni;
  • Luca Gramazio 19 anni e 6 mesi;
  • Franco Panzironi 21 anni;
  • Cristiano Guarnera 16 anni;
  • Giuseppe Ietto 16 anni e 2 mesi;
  • Agostino Gaglianone 18 anni;
  • Carlo Pucci 19 anni;
  • Roberto Lacopo 21 anni;
  • Matteo Calvio 21 anni;
  • Nadia Cerrito 18 anni;
  • Carlo Maria Guarany 19 anni;
  • Alessandra Garrone 18 anni e 6 mesi;
  • Paolo Di Ninno 19 anni;
  • Caldarelli 19 anni;
  • Rocco Rotolo 16 anni;
  • Salvatore Ruggiero 16 anni;
  • Claudio Bolla 9 anni;
  • Emanuela Bugitti 9 anni;
  • Stefano Bravo 4 anni e 2 mesi;
  • Mario Cola 4 anni;
  • Mirko Coratti 4 anni e 6 mesi;
  • Sandro Coltellacci 9 anni;
  • Michele Nacamulli 3 anni e 6 mesi;
  • Giovanni De Carlo 4 anni;
  • Antonio Esposito 4 anni;
  • Giovanni Lacopo G. 7 anni;
  • Franco Figurelli 4 anni e 10 mesi;
  • Claudio Turella 7 anni;
  • Giovanni Fiscon 5 anni;
  • Guido Magrini 4 anni;
  • Giuseppe Moiani 6 anni;
  • Sergio Menichelli 4 anni;
  • Marco Placidi 4 anni;
  • Mario Schina 4 anni;
  • Angelo Scozzafava 5 anni;
  • Fabio Stefoni 4 anni;
  • Andrea Tassone 4 anni;
  • Giordano Tredicine 4 anni;
  • Luca Odevaine 2 anni e 6 mesi;
  • Pierpaolo Pedetti 4 anni;
  • Tiziano Zuccolo 3 anni 6 mesi;
  • Daniele Pulcini 3 anni;
  • Pierina Chiaravalle 4 anni. (fonte: ansa)

Per dovere di cronaca va ricordato che una richiesta di condanna non equivale tout court a una condanna ma è la posizione dell’accusa, che le difese devono ancora parlare e che l’eventuale giudizio sarà comunque di primo grado.