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Juniores Italiani di Judo, il racconto degli atleti, ai piedi del podio

11 maggio 2017 | 06:46
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Juniores Italiani di Judo, il racconto degli atleti, ai piedi del podio

Magnani, da esordiente, vince il bronzo. Lombardo si conferma per la quarta volta, sul primo gradino del podio, Sulli promette di vincere in futuro e Truffo diventa campione italiano, al golden score

Juniores Italiani di Judo, il racconto degli atleti, ai piedi del podio

Il Faro on line – E’ ai piedi del podio, che quelle emozioni si concretizzano nelle parole. E dopo una lunga giornata di gare, sudore, ippon, wazari e di tanti tentativi, di mettere il proprio avversario sul tappeto, ai Campionati Italiani Juniores di Judo, seguendo il cammino delle rispettose arti marziali, con il sogno di arrivare alle Olimpiadi, come Fabio Basile, gli junior della disciplina olimpica hanno raccontato le loro impressioni.

11 sono stati i protagonisti, incontrati. 4 di essi hanno messo al collo, l’oro di categoria. C’è chi lo ha fatto per la prima volta e con gioia, ma c’è anche chi ha confermato, questo successo nell’edizione 2017, con la valigia pronta per la Nazionale, destinazione European Cup.

Salvatore D’Arco è salito sul primo gradino del podio, per la prima volta e con Cristian Parlati, ha disputato un ultimo incontro, fino all’ultimo respiro. Manuel Lombardo invece, dopo il titolo mondiale del 2015, si è divertito in questa competizione tricolore, mettendo sul tatami, tutta la sua energia. L’oro in casa, ha sempre un sapore particolare.

Mattia Martelloni ha dedicato la sua medaglia massima a Marco Bruno, un calciatore, che ha portato ai play off, il Montemarzano, squadra di calcio locale e lo prende da esempio. Alessio Di Clemente e Gabriele Sulli hanno lottato tanto in finale, ma infine hanno ottenuto un argento, ugualmente prezioso, con tanti buoni propositi, di fare meglio, la volta dopo. Patrick Cala Lesina ha vinto al golden score. Non è mai facile, superare il proprio opponente ai tempi regolamentari. Allora, ci vuole qualche minuto in più, per salire sul terzo gradino del podio.

Ed infine, è stato il Judo Grosseto a conquistare la classifica per società e Andrea Casaglia, papà di Leonardo, campione di judo dei Carabinieri, ha descritto ad Il Faro on line, cosa significa portare avanti un’attività, che non è il proprio lavoro, ma che si affronta e si fa crescere, con passione e voglia, per il bene di tutti i ragazzi, che ogni giorno,  scelgono il judo, per diventare uomini.

Tanti, sono stati i racconti ascoltati e le sensazioni condivise, dopo la prima giornata in programma, del torneo tricolore, della classe maschile e tutte poi messe là dentro ad una medaglia, appesa al collo e mostrata con orgoglio.

Alessandro Magnani, Kyu Shin Do Kai Parma, bronzo nei 73 kg

“E’ stata una finale veloce. Sono riuscito a prendere il mio avversario, a terra e ad immobilizzarlo. E’ terminato nei primi minuti, l’incontro. Non è stata facile, la mia competizione. Sono ancora un cadetto, non sono junior. Con l’aiuto della mia società e dei miei allenatori, sono riuscito ad arrivare fino in fondo. E’ stato il mio primo campionato juniores. Ero rilassato. Comunque, sono venuto per divertirmi. Era una gara, che dovevo fare. L’ho fatta perché, lo scorso anno, ho partecipato ai campionati cadetti. Sono venuto senza aspettative ed è andata bene. Farò l’European Cup in Polonia e a Coimbra, di fine maggio”.

Salvatore D’Arco, Nippon Club Napoli, oro negli 81 kg

“E’ il primo titolo italiano che vinco, negli juniores. Sono tre anni che partecipo. Dopo un bronzo ed un argento, finalmente, è arrivato l’oro. La mia finale è stata molto combattuta. Cristian Parlati è un atleta della mia palestra e sta con le Fiamme Oro. Ci conoscevamo. E’ stato quindi un match, molto combattuto. Alla fine, è andata bene. Sul tappeto, siamo avversari, ma fuori dal tappeto, siamo amici. Una famiglia. Devo ringraziare il mio maestro che mi ha allenato al meglio. Ho svolto un’ottima competizione. Sono partito bene, sin dal primo incontro. Per fortuna, ho vinto. Il judo ti porta su una strada, molto impegnativa. Trasmette il rispetto per l’avversario e l’umiltà. Crea una famiglia, in palestra. E’ la cosa più bella”.

Patrick Cala Lesina, Airon Judo 90 Furci Siculo, bronzo nei 60 kg

“Ho vinto al golden score, con un wazari. Sono abbastanza soddisfatto, a parte i quarti di finale. Ma per il resto, è andata bene. Ho trovato alcune difficoltà in finale, ma alla fine ce l’ho fatta. Lo scorso anno sono arrivato nono. Quest’anno, mi sono preso la mia rivincita”.

Alessio Di Clemente, Kodokan Empoli, argento nei 55 kg

“E’ stata una bella finale. Conosco Mattia Martelloni, siamo entrambi toscani. L’ultimo incontro è stato molto impegnativo. Sono contento di essere arrivato sin qui. L’argento mi soddisfa, abbastanza. Ho affrontato la finale, con tutta la forza che avevo. Mattia è stato più bravo e quindi, ha vinto lui. In generale, il torneo è andato bene, sono contento. Questi sono i miei ultimi juniores. Il prossimo anno passerò alla senior”.

Antonio Corsale, Judo Grosseto, bronzo nei 55 kg

“Dopo aver perso la semifinale, avevo solo voglia di fare bene. Non potevo fallire, soprattutto per i miei compagni che mi sostenevano, dagli spalti. Era per loro. Sono salito sul tatami, in modo agonisticamente più cattivo. Ho pensato a conquistare questa medaglia, fino all’ultimo. Per me, ma anche per i miei amici. E’ importante questa medaglia, perché è un premio per i sacrifici fatti in palestra e per la mia famiglia. Ho avuto buone sensazioni, durante la competizione. Sono andato sul tatami, più tranquillo possibile. Ero consapevole delle mie capacità, senza sottovalutare o sopravvalutare nessuno”.

Gabriele Sulli, Fiamme Gialle, argento nei 66 kg

“Mi manca sempre quel poco per vincere. Tuttavia, lavoriamo sempre molto sul tatami e non molliamo. Ho fatto terzo agli Assoluti. Con la Nazionale Juniores, svolgerò due tappe per l’European Cup e poi, spero di partecipare agli Europei e ai Mondiali di categoria”.

Manuel Lombardo, Centro Sportivo Esercito, oro nei 66 kg

“Sono contento. E’ sempre bello vincere in casa propria. Sicuramente, tutti gli avversari con cui ho combattuto erano molto forti. L’importante, è stato divertirmi e l’ho fatto. E’ la quarta volta, che vinco gli Juniores, di fila. Ho vinto il Campionato d’Europa nel 2015 e ho ottenuto il bronzo, nel 2014 e 2016. In Italia, è più difficile combattere, perché gli avversari sono quelli con cui cresci, sin da ragazzino. Ci si conosce bene ed è per questo, dura. E’ più facile, combattere con un avversario che non conosci. Tra due settimane, andrò in Spagna per la Coppa Europa”.

Marco Truffo, Centro Sportivo Torino, oro nei 100 kg

“La finale è stata combattuta. Eravamo alla pari, fino al golden score. Sono riuscito a superare la fatica, il mio avversario probabilmente ne aveva più di me e l’ho superato. Era molto duro, il mio avversario. La prossima volta, devo migliorare per vincere direttamente ai tempi regolamentari. E’ il mio terzo italiano ed il primo juniores. In competizione, mi sono sentito molto tranquillo e preparato, sia a livello di fiato che di tecnica. In finale, potevo forse fare un po’ meglio. Ho ricevuto la convocazione per la Nazionale, a La Coruna, dopo la finale. E’ la mia prima partecipazione a livello juniores. Penso, che sarà diverso rispetto alle gare italiane. Sarà credo tosta, con atleti di alto livello. Spero di fare bene”.

Oliver Grasso, Dynamic Center Gravina, bronzo nei +100 kg

“Sono molto contento della medaglia. Le aspettative erano più alte. Alla fine comunque, sono soddisfatto. Potevo fare meglio, la mia competizione. Si cerca sempre, di fare il proprio dovere. E’ il mio primo campionato juniores”.

Mattia Martelloni, Judo Grosseto, oro nei 55 kg

“Mi sono speso sin dall’inizio. Ero abbastanza determinato. Dopo tre anni, che vincevo l’argento, finalmente, ho vinto l’oro. Ho messo tanta cattiveria quest’anno, per salire sul primo gradino del podio. Sono molto costante negli allenamenti. Dedico la mia medaglia a Marco Bruno, giocatore di calcio del Montemarzano. Ha portato la squadra, fino alla finale play off. E’ un grandissimo atleta e lo prendo da esempio. Andrò all’European Cup de La Coruna”.

Andrea Casaglia, tecnico del Judo Grosseto

“Su 5 atleti, abbiamo ottenuto 4 medaglie. Un secondo posto, nei 73 kg, un terzo posto, nei 90, abbiamo vinto il titolo nei 55 kg ed il terzo classificato, sempre in questa categoria di peso. Sono contento, ma non soddisfatto, al 100%. Si può sempre migliorare. La nostra è una piccola realtà. Ci vuole tanta passione, tenacia e professionalità. Il judo è un amore di una vita. L’ho sempre seguito. E’ una soddisfazione, che ho con i miei ragazzi. Ripaga dei sacrifici affrontati. E’ il mio hobby. Mio figlio è anche entrato nei Carabinieri, quindi sono felice di questo. Uno stimolo, per cercare di fare meglio. Non c’è solo l’aspetto agonistico, ma anche quello valoriale e sociale. Noi facciamo molte iniziative. A volte, non si fa tutto, quello che si vorrebbe, però l’impegno c’è. Abbiamo conquistato tante medaglie europee, con Tanganelli, Martelloni e Leonardo. E’ un lavoro utile per il futuro, con tanta costanza da mettere. E’ la passione che ci fa andare avanti”.