#Fiumicino, l’odissea di Angela Di Mastromatteo e la soluzione possibile

12 maggio 2017 | 07:40
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In sciopero della fame, chiede più soldi per l’assistenza in virtù di ciò che le spetta come disabile al 100%. Il Comune chiarisce: “Da noi prende 5.420 euro ogni 3 mesi”.

#Fiumicino, l’odissea di Angela Di Mastromatteo e la soluzione possibile

Il Faro on line – E’ il caso del momento, con i social network pieni di prese di posizione, di critiche, di dubbi. Interrogazioni regionali, senatori coinvolti e ieri anche una manifestazione di protesta sotto al Comune. Un caso spinoso, perché c’è di mezzo la vita di una persona disabile in sciopero della fame da circa un mese; un caso controverso, perché la versione del Comune in qualche modo ridimensiona le richieste dell’avvocato di Angela Di Matromatteo, protagonista e vittima al contempo.

Unica vera via d’uscita possibile, che accontenti le istanze della signora Angela e sia in linea con le scelte dell’amministrazione comunale basate sulle norme esistenti, è quella di accedere al contributo di sollievo erogato dalla Regione e vagliato da una Commissione Asl/Comune. L’anno scorso sono arrivati 49.000 euro, ma la signora Angela è arrivata 11^ in graduatoria, e solo in 4 hanno beneficiato del sostegno. Quest’anno la Regione ha erogato circa 180.000 euro, e la Commissione si dovrà riunione nuovamente.

La posizione dell’avvocato

Ma vediamo nel dettaglio le posizioni delle parti. “La signora Di Mastromatteo – afferma l’avvocato Antonio Petrongolo – è una persona disabile affetta da grave malata rara neurodegenerativa cronica, giudicata dall’Inps non rivedibile poiché invalida al 100% con concessione della legge 104 per handicap grave ex art. 3 comma 3 104/1992. Gode di reddito pari a zero, come da dichiarazione Isee e riceve 30 ore settimanali di assistenza indiretta domiciliare.

La legge prevede un contributo economico per le persone con disabilità e Isee individuale inferiore a 15.000 € che hanno stipulato un regolare contratto con un assistente familiare (badante) per almeno 20 ore settimanali. Questo contributo di sollievo spetta alla signora Di Mastromatteo avendo tutti i requisiti che ne attestano il diritto ma non le è stato mai erogato pur avendone fatta richiesta per anni e senza aver aver ricevuto spiegazioni sul diniego. La Regione Lazio ha stanziato i fondi in favore dei Comuni, compreso quello di Fiumicino, ma non si conosce come siano stati impiegati.

Per legge l’assegno di cura per l’assistenza a casa è un contributo economico destinato alla persona con disabilità grave e con gravissima disabilità acquisita. Può essere erogato direttamente alla persona disabile, alla sua famiglia o ad altre persone che si incaricano dell’assistenza. L’assegno di cura è alternativo all’inserimento in una struttura residenziale e permette alla persona con disabilità di rimanere nel proprio contesto sociale e affettivo e di condurre una vita il più possibile indipendente.

L’assegno di cura, come prevede la legge, “«viene erogato dopo la valutazione dell’assistente sociale e la visita di operatori sociali e sanitari che elaborano un piano di assistenza personalizzato.

L’assegno non è un contributo economico a domanda ma è un’opportunità di intervento della rete dei servizi onde per cui l’avente diritto non deve pertanto presentare alcuna domanda di contributo, ma segnalare semplicemente ai Servizi sociali del proprio territorio (Comune di residenza) le proprie necessità di aiuto». Invece la signora Di Mastromatteo dal Servizio Sociale del Comune di Fiumicino riceve esclusivamente € 450 mensili come indigente, indipendentemente dagli altri diritti acquisiti e comunque insufficiente a coprire le spese della locazione dell’immobile in cui oggi vive il cui canone è ben più alto.

La signora Di Mastromatteo sta lottando, portando avanti lo sciopero della fame, affinché gli sia erogato il contributo di sollievo che le spetta di diritto. Così potrà curarsi in modo adeguato visto che il Presidio, l’Asl ed il Cad di Fiumicino sono privi degli strumenti necessari a prestare ausilio ai disabili gravi malati rari, abbandonati e inchiodati in un letto di casa senza cure e prospettive!

Nonostante le reiterate richieste formulate in via ufficiale dalla signora Di Mastromatteo, il Comune di Fiumicino non ha dato finora risposta alcuna, chiudendosi in un silenzio assordante e declinando ogni invito a rendere spiegazioni di come e dove i fondi regionali stanziati per la salute siano stati impiegati”.

La posizione del Comune

Di contro la replica dell’amministrazione comunale, che chiarisce come alla signora Angela vengano attualmente dati 5420 euro ogni tre mesi (450 al mese come contributo per l’affitto e 4.070 ogni 3 mesi come contributo per l’assistenza domiciliare). Uno sforzo enorme, viste anche tutte le criticità di cassa e sociali esistenti sul territorio. A questi si sommano i 180 euro che l’Inps eroga, e l’esenzione dal pagamento della Tari. In più la Asl le ha fornito l’assistenza di un infermiere un’ora al giorno per tutta la settimana. Quanto alla casa popolare – spiegano dal Comune- la signora Angela è in graduatoria, e dunque segue le regole che valgono per tutti. Se c’è gente prima di lei, vuol dire che sta peggio di lei.

La possibile soluzione

Dunque secondo il Comune la situazione di Angela di Mastromatteo – vittima non solo della malattia oggi ma della truffa “stamina” qualche tempo fa – è particolarmente seguita. Resta il fatto che i soldi che prende la signora Angela non le servono per andare in vacanza ma per curarsi e pagare chi l’assiste, e resta il fatto che con il contributo di sollievo – che poi alla fine è ciò che chiedono i familiari di Angela Di Mastromatteo – potrebbe essere risolta la questione, e che dunque c’è una speranza di luce. Ma bisogna fare presto, perché in ballo c’è una vita.