la storia

#Fiumicino, fragola e peperone, il sogno di Vincenzo Lenci dentro una vaschetta di gelato

17 maggio 2017 | 07:00
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#Fiumicino, fragola e peperone, il sogno di Vincenzo Lenci dentro una vaschetta di gelato
#Fiumicino, fragola e peperone, il sogno di Vincenzo Lenci dentro una vaschetta di gelato
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#Fiumicino, fragola e peperone, il sogno di Vincenzo Lenci dentro una vaschetta di gelato

E’ un’eccellenza di Fiumicino il vincitore della tappa romana del Gelato Europa Festival 2017. E adesso la finale a Firenze.

Fragola e peperone, il sogno di Vincenzo Lenci dentro una vaschetta di gelato

Il Faro on line – “Perché no?”. E’ racchiuso in questa semplice domanda il segreto del successo di una delle eccellenze di Fiumicino, il mastro gelataio Vincenzo Lenci, fresco vincitore della tappa romana del Gelato Festival Europa 2017, categoria senior.

“Perché no?” non è un quesito, ma uno stile di vita che anima la passione creativa di Vincenzo che con il suo “Fragola e Peperone” (about… strawberry and red Pepper, per dirla con linguaggio globalizzato) ha conquistato il primo posto sulla Piazza del Pincio.

Quella di Vincenzo è una storia di rigore e trasgressione, di tradizione e sperimentazione. Quando parla del gelato si respira la passione che mette nel suo retrobottega ipertecnologico e artigianale al contempo, ma anche la voglia di andare oltre gli stereotipi che hanno “ingessato” il gelato italiano nei classici Fragola e Limone, o Nocciola e Pistacchio”, evergreen amati dal pubblico e offerti anche da Vincenzo, che però vuole osare, andare al di là.

“Sono rigoroso nelle mie sperimentazioni – racconta al Faro on line – nel senso che pur volendo provare accostamenti arditi tengo sempre a mente il gusto del pubblico, il fatto che un gelato per essere tale deve piacere e deve potersi accompagnare ad altri gusti”.

Lui il gelato ce lo ha in testa, profumi e sapori compresi. Da lì parte la cosiddetta sperimentazione, che non è fatta per sapere “se” due gusti stanno bene insieme, ma “come” stanno bene insieme. Fragola e Peperone, ad esempio, è stato il risultato di otto diverse prove, fino ad arrivare alla miscela perfetta.

“In verità – racconta ancora Vincenzo – la prima prova l’ho fatta proprio con una fragola e un peperone, intagliando la prima e inserendo all’interno un pezzettino del secondo. Frutta e ortaggio, prima ancora che gelato. Quel contrasto meritava una sua strada, quei colori così brillanti una platea. E così si è chiuso nel suo dolce bunker e ha iniziato a creare.

Ed è nato il capolavoro che lo porterà alla finale nazionale a Piazzale Michelangelo, a Firenze, dal 14 al 27 settembre prossimo.

Sbagliato pensare che Vincenzo abbia messo tutte le sue energie solo in questo concorso. La sua “follia” da applausi ha portato a creare anche albicocca e pepe nero, pesca e basilico, carota e zenzero. Idee per il palato, gusti che spiazzano e conquistano.

“Bisogna uscire dal concetto tradizionale di gelato classico, cioè ‘dolce’, per passare a quello moderno di gelato gastronomico, cioè con gusti più vicini alla cucina che alla pasticceria”.

Non a caso “fragola e peperone” può essere mangiato anche con un pezzetto di parmigiano, con una punta di aceto balsamico, con una foglia di cioccolato.

“Sono 24 anni che mi dedico alle creazioni a temperatura negativa – racconta con un filo di romanticismo – e sono autodidatta. Poi ho seguito corsi specifici, fino a diventare padrone della materia e da lì il volo verso la sperimentazione”

Un gelataio gourmet apprezzato anche da chef stellati. Ma soprattutto, amato dalla gente che entra nel suo Bar della Darsena a Fiumicino. Ora ci sarà un’estate di gelati da condividere con giovani e meno giovani, poi arriverà il tempo della sfida finale.