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L’Associazione ‘Grande #Pomezia’ insegna ai ragazzi a difendersi dalla contraffazione

27 maggio 2017 | 08:00
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L’Associazione ‘Grande #Pomezia’ insegna ai ragazzi a difendersi dalla contraffazione

Il convegno è stato organizzato in collaborazione con l’Istituto scolastico secondario di secondo grado “Largo Brodolini”.

L’Associazione ‘Grande #Pomezia’ insegna ai ragazzi a difendersi dalla contraffazione

Il Faro on line – “La contraffazione: reato, danno economico e rischio per la salute. Per parlare di questi temi, l’Associazione “Grande Pomezia”, in collaborazione con l’Istituto scolastico secondario di secondo grado “Largo Brodolini”, ex Cavazza, che ha messo a disposizione i locali, ha organizzato un convegno che ha visto la partecipazione attenta di molti studenti” – lo dichiara in un comunicato l’Associazione “Grande Pomezia”.

“Sono intervenuti Luigi Gabriele, responsabile per i rapporti istituzionali dell’associazione dei consumatori Codici (Centro per i diritti del cittadino), il maresciallo Francesco Giannella, del Comando Generale Carabinieri per la Tutela della Salute Nas e Alfredo Nunziata, Ceo Akros Bioscience, esperto nel settore farmacologico.

L’incontro, moderato da Carmine Grelle, fondatore di “Grande Pomezia”, è stato introdotto dal dirigente scolastico dell’Istituto “Largo Brodolini”, il professor Francesco Cornacchia, che ha sottolineato “l’opportunità per gli studenti di chimica di poter confrontare le proprie conoscenze scolastiche con la scottante realtà dell’argomento trattato”.

Nel corso del dibattito sono state evidenziate diverse situazioni di vita quotidiana, nelle quali soprattutto i giovani possono imbattersi quando ci si confronta con la contraffazione di beni.

Dalle argomentazioni dei tre relatori sono emersi chiaramente i risvolti giuridici, medici ed economici del fenomeno in questione.

Gli studenti sono apparsi molto interessati, in modo particolare per le implicazioni connesse sotto il profilo salutistico.

Le immagini delle possibili conseguenze di un acquisto incauto di una semplice t-shirt o di una crema su internet senza valutare preventivamente provenienza e composizione del bene, non hanno lasciato i ragazzi presenti indifferenti.

Informazione e dibattito si sono così confermati strumenti essenziali che anche la scuola può offrire ai giovani per aiutarli a combattere la piaga della contraffazione e debellare i tanti pericolosi fenomeni sociali negativi che ne scaturiscono” – conclude il comunicato.