emergenza idrica |
Cronaca Locale
/

#Fiumicino, Passo della Sentinella, l’ennesimo weekend senza acqua potabile

5 giugno 2017 | 16:21
Share0
#Fiumicino, Passo della Sentinella, l’ennesimo weekend senza acqua potabile

Tanti i disagi fra i residenti e non va certo meglio in altre zone del comune: all’asciutto anche Testa di Lepre e Aranova.

Il Faro on line – E’ possibile rimanere senz’acqua per l’ennesimo week end di fila? Sembrerebbe proprio di sì, soprattutto per chi abita a Passo della Sentinella. Sono ormai diversi fine settimana, infatti, che l’acqua potabile è la grande assente nelle zone di Fiumara Grande.

E se è vero che la crisi idrica è una problema che si sta diffondendo a macchia d’olio lungo tutto il litorale, qui l’emergenza è ormai diventata cronica. Bere, farsi una doccia, lavare i piatti: tutto è complicato, al limite dell’impossibile. La pressione è troppo bassa, l’acqua scende a gocce. Le temperature estive di questi ultimi giorni, al di sopra delle medie stagionali, non fanno che aggravare una situazione già critica.

Inutili i reclami all’ente di competenza, vane le proteste contro le istituzioni.

Lo scenario non cambia, mentre si inaspriscono gli animi, che trovano sui social media una facile via di sfogo: ‘non ci danno retta, tanto siamo fiumaroli‘ obietta qualcuno, denunciano lo stato di indifferenza – anche questo cronico –  in cui versano alcune località del comune.

Gli fanno eco i concittadini di Testa di Lepre: anche qui i disagi non mancano e il problema dell’acqua potabile, da queste parti, è cosa nota. Non va meglio neppure ad Aranova, dove le associazioni del territorio sono arrivate a minacciare lo sciopero delle bollette se non verrà posto riparo alla situazione.

C’è chi si consola confrontando la propria situazione con quella – in alcuni casi peggiore – di comuni limitrofi, chi prova a spezzare la tensione con un commento ironico e si appella agli antichi romani e ai loro acquedotti.

Si può protestare, rassegnarsi, cercare soluzioni alternative, minacciare di scendere in piazza con ciabatte e accappatoio per andare a fare la doccia al Comune. I fatti non cambiano: l’acqua potabile è un bene essenziale e irrinunciabile, un diritto sacrosanto che non può essere negato da un assurdo rimpallo di competenze.

E se un’Amministrazione non può intervenire direttamente aprendo i rubinetti, deve comunque farsi carico delle esigenze dei cittadini e rappresentarle, in maniera forte, a chi, di quel rubinetto, ha le chiavi.