lotta all'inquinamento |
Cronaca Locale
/

Sversamento nel #Tevere di acque reflue industriali, cantieri nautici nel mirino tra #Roma e #Fiumicino

23 giugno 2017 | 16:58
Share0
Sversamento nel #Tevere di acque reflue industriali, cantieri nautici nel mirino tra #Roma e #Fiumicino

Scattano sette denunce all’autorità giudiziaria. Sanzioni amministrative per circa 20.000 euro.

Sversamento nel #Tevere di acque reflue industriali, cantieri nautici nel mirino tra #Roma e #Fiumicino

Il Faro on line – Un lavoro lungo e complesso quello svolto dal Servizio Navale della Compagnia Carabinieri Roma Ostia, competente non solo sul litorale ma anche su tutto il tratto urbano del fiume Tevere sino alla sua foce. I militari, che vigilano sul corso del fiume sia in acqua, mediante gommoni sia sulle sponde, hanno proceduto da inizio anno a una serie di sistematici controlli condotti anche con l’ausilio dei colleghi del Nucleo operativo Ecologico di Roma e dell’Arpa, per verificare l’osservanza ed il rispetto delle regole a salvaguardia della già ridotta salubrità del fiume e della sicurezza della sua navigazione.

In tale contesto, dallo scorso mese di ottobre 2016 sono stati controllati 10 esercizi di rimessaggio e cantieri nautici su entrambe le rive del Tevere, sia sulla sponda romana sia su quella del comune di Fiumicino: in ben 7 casi i militari hanno dovuto procedere alla denuncia dei responsabili delle attività’.

Vari i reati contestati ai cantieri: dallo sversamento incontrollato nel fiume di acque reflue industriali, contestato in quasi tutti i casi, alla discarica incontrollata di rifiuti al suolo in prossimità della riva, con ovvie ricadute inquinanti, sino all’occupazione abusiva di terreni del demanio pubblico.

I Carabinieri del Servizio Navale di Ostia, che hanno concluso gli accertamenti prima dell’avvio della stagione balneare che li vede in prima linea per garantire sicurezza della navigazione e fruibilità degli arenili, hanno in tal senso elevato sanzioni amministrative per circa 20.000 euro, in due casi hanno richiesto alla Regione Lazio la revoca della concessione di cui beneficiavano le attivita’ non a norma, procedendo direttamente al sequestro penale delle aree interessate in altre due circostanze.