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Cronaca Locale
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#Fiumicino, cento incendi in un mese, e l’estate è appena iniziata

26 giugno 2017 | 07:31
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#Fiumicino, cento incendi in un mese, e l’estate è appena iniziata
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#Fiumicino, cento incendi in un mese, e l’estate è appena iniziata
#Fiumicino, cento incendi in un mese, e l’estate è appena iniziata

Colpita soprattutto l’area nord del territorio comunale.

Il Faro on line – Nemmeno un mese di lavoro, anche meno da quanto il sindaco ha firmato l’ordinanza che vieta l’accensione di fuochi sul territori, e la protezione civile Nuovo Domani è già sotto stress.

Sono circa cento i roghi sui quali si è dovuti intervenire in questo brevissimo lasso di tempo, e il prosieguo dell’estate sembra preoccupante. Per la precisione parliamo di  92 interventi dal 29 maggio ad oggi. Cento incendi in un meseIn totale, dal 1 gennaio 2017 ag oggi, complessivi e di diverse categorie sono stati 187 interventi.

«La siccità ha reso i terreni facilmente infiammabili, la scarsa manutenzione specialmente di lotti privati li rende bombe pronte ad esplodere – spiega il presidente di Nuovo Domani, Alfredo Diorio -. In più in questi giorni abbiamo avuto situazioni di vento forte, che ha alimentato ogni piccolo focolaio». In alcuni casi le fiamme hanno lambito le case, e c’è stato bisogno dell’intervento dei vigili del fuoco e persino dell’elicottero per riportare la situazione alla normalità. Ma siamo solo all’inizio.

Oltre al divieto di accendere fuochi per l’incenerimento di residui di vegetazioni, nell’ordinanza del sindaco c’è anche il punto in cui si ordina ai proprietari di terreni agricoli di realizzare una fascia parafuoco di protezione di ampiezza non inferiore a 5 metri. Una norma spesso ignorata.

E’ vietato accendere fuochi per l’incenerimento di stoppie e residui di vegetazione, compresi quelli delle utilizzazioni boschive: nei boschi nonché nei terreni cespugliati, nei pascoli, nei prati, nelle colture arboree da frutto o da legno, nei terreni abbandonati; nei bordi delle strade, di autostrade e ferrovie, nel raggio di meno di 100 metri dai boschi.

E’ invece consentito a coloro che per motivi di lavoro sono costretti a soggiornare nei boschi, solo se strettamente necessario per il riscaldamento o per la cottura delle vivande, adottando le necessarie cautele del caso.

Consentita anche l’accensione di fuochi in appositi bracieri o focolai o altre strutture appositamente realizzate, nelle aie, nei giardini privati e condominiali, cortili di pertinenza di fabbricati siti all’interno delle predette aree e terreni; alle stesse condizioni l’accensione ènsentita anche su aree scelte ed attrezzate allo scopo e debitamente segnalate a cura degli enti competenti, per le quali è stata verificata l’idoneità tecnica secondo le disposizioni di cui al comma 1, lett. c), art. 92 del Regolamento regionale 18 aprile 2005, n. 7.

Ma il problema vero non sono i boschi, bensì i campi incolti, pieni di erba ormai secca.