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Paolo Iannuccelli presenta ‘Il mistero di #Ponza’

26 giugno 2017 | 11:30
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Paolo Iannuccelli presenta ‘Il mistero di #Ponza’

La vicenda del minatore Luigi Feola, deceduto nel 1907, nella tragedia di Monongah.

Paolo Iannuccelli presenta ‘Il mistero di #Ponza’

Il Faro on line – Sabato 8 luglio, alle 21, presso il residence La casa di Civitina, a Ponza, in località Cala Caparra, verrà presentato il nuovo libro di Paolo Iannuccelli dal titolo ‘Il mistero di Ponza’.

Un mistero davvero intrigante. Sono arrivati nuovi documenti dagli Stati Uniti per chiarire la vicenda del minatore ponzese Luigi Feola, deceduto nel 1907, nella tragedia di Monongah. I 1.200 dollari arrivati a Ponza l’anno successivo, emessi dalla compagnia assicuratrice, non sono stati mai riscossi dalla vedova Maria Di Meglio.

Tante firme sono state sicuramente falsificate dai lestofanti che hanno intascato illecitamente il denaro, una grande truffa. Basta esaminare le pratiche per rendersi conto del malaffare esistente. Una beffa colossale ai danni di gente povera e semianalfabeta.

Una cifra che avrebbe permesso, secondo esperti immobiliaristi, l’acquisto – nel Sud dell’Italia – di almeno venti appartamenti di medie dimensioni per quell’epoca, il 1908. L’indirizzo sulla lettera inviata dagli States alla signora Maria Di Meglio in Feola risulta: Ponzo Isola, (Caserta), Italy. Ponzo con la o finale. Allora l’isola apparteneva alla provincia di Terra di Lavoro.

Non risulta alcun indirizzo specifico. Il pretore Augusto Ferraro e il papà del minatore deceduto, Francesco Feola, sono i testimoni della riscossione dell’assegno, loro sapevano tante cose. In quegli anni a Ponza, come si evince dal registro parrocchiale dei battezzati al Porto – nella Chiesa della Santissima Trinità – abitavano numerose famiglie dal cognome Ferraro, di chiara origine campana. Ora nemmeno una risulta all’anagrafe. Dove sono finiti i Ferraro? Forse in Argentina. Di Maria Di Meglio tre troviamo quattro, forse si è sfruttato abilmente un caso di omonimia.

La signora Maria Di Meglio in Feola – secondo la ricostruzione puntuale del professore universitario statunitense Joseph Tropea – cambiò abitazione, insieme ai sei figli. Francesco, il suocero, li costrinse a vivere per anni in una grotta piccola e malsana, in condizioni disperate. Furono, insomma, cacciati di casa. Forse il suocero non gradì la relazione della nuora con un altro uomo dopo il decesso del marito negli Stati Uniti. Un mistero nel mistero più fitto che alimenta dei sospetti. Chi è diventato ricco?