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Siccità, scenari drammatici per l’agricoltura della @RegioneLazio

26 giugno 2017 | 08:04
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Siccità, scenari drammatici per l’agricoltura della @RegioneLazio

David Granieri: “Il sistema agricolo regionale rischia il tracollo.”

Siccità, scenari drammatici per l’agricoltura della @RegioneLazio

Il Faro on line – “Ancora pochi giorni e, se non pioverà, migliaia di aziende agricole di tutta la regione perderanno i raccolti. Il sistema agricolo regionale rischia il tracollo”, così afferma DavidGranieri, presidente della Coldiretti del Lazio, che si fa portavoce del pensiero comune di tutti gli imprenditori agricoli che avvertono, ormai imminente, il rischio di perdere i raccolti.

Infatti, a gravare sull’agricoltura laziale, oltre alla progressiva diminuzione delle risorse idriche c’è anche il continuo aumento delle temperature di gran lunga superiori alle medie stagionali.

“Nella nostra regione – aggiunge Aldo Mattia, direttore della Coldiretti del Lazio – l’emergenza si articola su più livelli, presentando criticità tra di loro diverse.

Le falde risultano in costante abbassamento nell’agro romano e nel comprensorio dei Castelli.

Nella Tuscia tra pochi giorni, se non piove, i nostri soci dovranno irrigare persino uliveti e vigneti per salvare piante e raccolti con aggravi di spesa sulla bolletta energetica che incideranno pesantemente sui costi di produzione e sui bilanci aziendali.

A Latina, dove si concentra il grosso della produzione regionale di ortaggi, gli agricoltori sono disperati perché l’acqua per irrigare ormai manca del tutto, gli invasi sono a secco, le falde prosciugate e tra pochi giorni, se non addirittura ore, migliaia di aziende saranno costrette, nella più assoluta impotenza, a veder bruciati dalla siccità ettari di campagne coltivati ad angurie, carote, meloni, melanzane, pomodori senza poter fare alcun tentativo per salvare almeno in parte il reddito programmato e con la perdita degli investimenti sostenuti per le semine”, termina Aldo Mattia.

La siccità, quindi, ha già causato danni ingenti, compromettendo la qualità dei prodotti raccolti.

Le conseguenze economiche saranno pesantissime anche per gli allevatori che hanno perso, o stanno perdendo, mais e foraggi seminati per mettere in deposito il fieno necessario ad alimentare il bestiame durante i mesi invernali.

Saranno costretti a comprarlo sul mercato con spese aggiuntive che finiranno per erodere i già esigui margini di reddito degli allevatori laziali” conclude, poi, Granieri.