#Fiumicino, la protesta delle insegnanti ‘Il bando deve essere ritirato’

28 giugno 2017 | 12:30
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#Fiumicino, la protesta delle insegnanti ‘Il bando deve essere ritirato’

Le precarie ‘storiche’ delle scuole comunali: “Non si possono buttare via così 22 anni di lavoro”

#Fiumicino, la protesta delle insegnanti ‘Il bando deve essere ritirato’

Il Faro on line – “Non c’è stata la volontà di tutelarci, sono venute meno tutte le promesse fatte in questi 22 anni. Il bando deve essere ritirato”. E’ questo il grido di protesta delle insegnanti precarie ‘storiche’ del Comune di Fiumicino che stanno combattendo da giorni una battaglia in difesa del proprio posto di lavoro.

Un posto che sarebbe messo a rischio dal recente bando per la selezione pubblica per gli educatori degli asilo nido e per le insegnanti delle scuole dell’infanzia emesso dal Comune.

“Dal 1995 – spiegano le insegnanti – siamo inserite in una graduatoria unica, valida sia per le supplenze che per il trasporto scolastico. Adesso i criteri di selezione del bando ci riconoscono, per l’assegnazione del punteggio, solo 15 degli anni di servizio svolti su 22 e non ci consentono di equiparare il trasporto alle supplenze”.

Posti di lavoro a rischio quindi per tantissime precarie che da anni svolgono il loro servizio negli istituti del territorio e che da tempo aspettavano di essere regolarizzate.

“Inoltre sono solo 9 i posti che sono stati riservati agli interni. 9 su 19. Non ci sono state garantite quelle tutele che – invece – ci erano state promesse. Dopo una vita di precariato adesso molte di noi si dovranno ‘giocare’ il posto in un concorso per cui sono giunte oltre 4000 domande.

Non abbiamo paura dell’esame, non abbiamo paura di studiare, ma bisognava dare la precedenza a chi in queste scuole ci lavora da anni, scegliere di fare un concorso interno per tutti e 19 i posti.

Chiediamo il ritiro del bando a fronte della fatto che esiste una graduatoria vigente e che il personale scolastico c’è – concludono le insegnanti – Non si possono buttare via così 22 anni di lavoro”.